Nucleare, catene umane intorno ai siti: no all’atomo
Tra oggi e domani 10 catene umane cingeranno siti nucleari e località candidate ad ospitare nuove centrali «per dire a chi intende riportare l’atomo in Italia che non ci stiamo, e che, come ha dimostrato il plebiscito in Sardegna, gli italiani non accetteranno trucchetti.
Non accetteranno che, senza cancellare il nucleare, si cancelli il loro diritto ad esprimersi col referendum sul loro futuro e sulla loro sicurezza».
Dopo la prima catena umana già partita a Palma di Montechiaro, nel pomeriggio, alle 15, si prosegue attorno all’ex centrale nucleare di Caorso (Piacenza), a Saluggia (Vercelli, sede dell’ex impianto di riprocessamento Eurex-SO.G.I.N e del deposito nucleare Avogadro di combustibile irraggiato) e poi a Chioggia, Monfalcone, Termoli e alla foce del fiume Sele (Salerno), tutte località candidate ad accogliere i nuovi impianti. Si manifesta anche a Scanzano Jonico, sito indicato nel 2003 come sede del deposito nazionale delle scorie.
In serata, alle 19.30, sarà la volta di Nardò (Lecce), altra località in lizza per una nuova centrale. La serie delle catene umane si chiude domani a Montalto di Castro (ore 10). «I cittadini faranno sentire la loro voce – afferma il Comitato – contro la censura che cerca di nascondere i referendum agli italiani e contro i tentativi di sabotare il voto del 12 e 13 giugno».
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