Trichet: “La Grecia non può uscire dall’euro”

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MILANO – Il presidente della Bce è lapidario: «È totalmente irrealistico» che uno stato membro dell’area euro esca dalla moneta unica. E aggiunge, altrettanto categorico: «Non è in vista una ristrutturazione del debito» per la Grecia. Ma le parole di Jean-Claude Trichet, affidate a un quotidiano tedesco, si scontrano non solo con i conti fuori controllo ma anche con la difficile situazione politica di Atene, dopo il fallimento dei negoziati tra i leader dei partiti greci per raggiungere il consenso sulle misure da prendere.

Ieri il premier greco, George Papandreou, ha annunciato che entro poche settimane il governo di Atene lancerà  un ambizioso piano di privatizzazioni. Il premier greco ha detto che «un grosso programma di privatizzazioni sarà  implementato tra poche settimane». Un capitolo da cui secondo Juergen Stark, membro dell’esecutivo della Bce, Atene può incassare fino a 300 miliardi di euro. Papandreou si è detto convinto che ci sia ancora la possibilità  che l’opposizione appoggi le nuove misure di austerità  per contenere il debito. «Credo ci siano molti punti su cui è possibile convergere – ha detto – non smetterò di ricercare un ampio consenso», con l’obiettivo di portare il paese «fuori dai guai».
Il momento resta drammatico: il ministro delle Finanze olandese, Jan Kees De Jager, ha fatto sapere che un comitato dell’Eurogruppo sta lavorando a una possibile ristrutturazione soft, cioè alla rischedulazione del debito greco. «È una ricerca, un’indagine, di cui dobbiamo ancora valutare l’esito». Dal canto suo Trichet ha sottolineato che «nel Trattato dell’Ue non è mai stata prevista alcuna clausola» in merito all’uscita di uno stato dall’Unione. E ancora: «L’Eurozona è una comunità  che condivide lo stesso destino, ogni membro dipende dagli altri». Dal canto suo però «la Grecia deve implementare il programma di risanamento pienamente e rigorosamente» perché solo così può «correggere gli errori del passato», ha detto ancora Trichet.
Il sentiero rimane tutto in salita. Anche ieri il governo greco ha continuato a gettare acqua sul fuoco del fallimento politico. Il ministro delle Finanze greco, George Papaconstantinou, ha ribadito che il governo farà  tutti i passi necessari per il risanamento dei conti ed è «fiducioso» che riuscirà  ad ottenere la quinta tranche di aiuti Ue-Fmi. Il ministro ha ribadito – in un’intervista tv – che il costo di un qualsiasi altro scenario alternativo sarebbe «troppo alto» e che comunque resta esclusa l’eventualità  di un’uscita di Atene dall’euro.
Gli occhi sono puntati sul verdetto che la troika (Ue-Fmi-Bce) emetterà  in settimana. Secondo Spiegel i tecnici nel rapporto che presenteranno sostengono «che la Grecia non ha raggiunto nessuno degli obiettivi concordati». Il settimanale tedesco riporta che «il deficit è più alto del previsto e il governo greco continua a spendere più di quanto era stato stabilito nel piano». Un responso smentito da Papaconstantinou: «L’articolo non ha alcuna relazione con la realtà  – ha detto il ministro – il negoziato con la troika continua, pensiamo che il rapporto sarà  positivo per il nostro paese». Inoltre, ha detto il ministro, «i colloqui con Ue e Fmi vanno avanti: credo che riusciremo ad ottenere la quinta tranche perché l’Ue alla fine trova sempre una soluzione».

 


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