Camusso: fisco più leggero per lavoratori e pensionati tassando le grandi ricchezze

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È questa l’idea di riforma della Cgil e del suo segretario generale Susanna Camusso, secondo cui lo schema di semplificazione a tre aliquote che starebbe predisponendo il responsabile del Tesoro, Giulio Tremonti, non va nella giusta direzione. Sarebbe un grave errore, per la Cgil, aumentare l’Iva.

Abbassare la pressione fiscale su dipendenti e pensionati 
«Intanto – ha detto Camusso in conferenza stampa – bisogna rendere contemporanea la manovra con la delega sul fisco. Per ragionare sulle scelte da fare subito. Bisogna abbassare la pressione fiscale su lavoro dipendente e pensioni». Per Camusso la riforma «non si può fare in deficit, ma spostando i pesi della pressione fiscale. Se lo schema è quello della semplificazione a tre aliquote partiamo con il piede sbagliato. Bisogna tassare le grandi ricchezze di questo paese e tassare le rendite. Le risorse che deriverebbero da queste operazioni andrebbero spese per ridurre le aliquote più basse».

Favorevoli alla riduzione dei costi della politica 
La Cgil, ha spiegato la leade del sindacato di Corso d’Italia, Susanna Camusso, è favorevole anche alla riduzione dei costi della politica ma bisogna fare attenzione a non scendere nell«antipoliticà  perchè è a rischio la democrazia. « Intanto si potrebbe tornare per i politici alle pensioni normali superando i vitalizi. Poi potrebbe essere logico decidere una riduzione degli stipendi dei parlamentari, dei governatori delle regioni e di alcuni sindaci».

Cento euro in più subito in busta paga 
Il progetto del sindacato guidato da Susanna Camusso chiede un fisco giusto, con una «vera lotta all’evasione fiscale», un fisco più leggero per le famiglie di lavoratori e pensionati che porti subito 100 euro in più in busta paga. Un fisco più pesante per le transaioni speculative, le rendite e le grandi ricchezze. Secondo i calcoli del sindacato oggi l’evasione costa circa 2mila euro in più ai redditi fissi e a ogni contribuente onesto.

Una tassa sulle grandi ricchezze 
La “tassa ordinaria sulle grandiu ricchezze” prospettata dalla Cgil è ispirata al modello francese e prevede un’imposta dell’1% a carico delle famiglie con una ricchezza complessiva al di sopra degli 800mila euro che secondo i calcoli del sindacato potrebbe generare un gettito di circa 18 miliardi di euro l’anno. Colpirebbe il 5% della popolazione, lo strato più ricco. A essere colpiti, spiegano i tecnici della Cigl, sarebbe solo le famiglie con ricchezza complessiva, mobiliare e immobiliare, superiore a 800mila euro l’anno al netto di mutui e altre passività  finanziarie.


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