Formigoni attacca Vespa “Sa invitare solo Cota”

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MILANO – Botte da orbi tra Roberto Formigoni e Bruno Vespa. Ad accendere la polemica il governatore lombardo, che risponde su Facebook a un post di una sua sostenitrice: «Hai ragione tu, a Porta a porta sono stato invitato una sola volta in cinque anni, mentre il mio collega Roberto Cota ci è andato nove volte in un anno, cioè da quando è presidente di Regione». E per questa censura «Vespa deve rispondere agli abbonati Rai, che pagano il canone per avere trasmissioni equilibrate e non per assistere silenziosi a esclusioni del tutto immotivate». In cauda venenum: «C’è qualcuno che sceglie per lui o che gli impone dei vincoli?», si chiede il presidentissimo.
L’accusa, neppure troppo velata, di selezionare gli ospiti a comando va di traverso a Vespa. Che replica parlando di «offese gratuite e pesanti», e argomenta: «Se Cota è spesso presente in trasmissione, lo si deve al fatto che è il solo leghista, insieme a Reguzzoni e Salvini, a dare un a certa disponibilità ». Mentre nel Pdl, il partito di Formigoni, «la scelta è molto più vasta». Certo ci sono «un paio di ministri che in questa stagione non ci è stato possibile invitare», ma la loro garbatissima disponibilità  non si è certo trasformata in note di protesta a mezzo stampa». E comunque, «l’ala cattolica in cui si riconosce Formigoni è stata spesso autorevolmente rappresentata dal vicepresidente della Camera Lupi».
A questo punto il governatore va su tutte le furie: «Vespa ha cambiato versione, perché qualche giorno fa spiegava di privilegiare personalità  politiche nazionali rispetto ai presidenti di Regione». È da quella diminutio praticata dal conduttore di Porta a porta nei suoi confronti, che nasce l’ira di Formigoni. Che ora prende la palla al balzo per accusare il giornalista di «testardaggine sconveniente». Insomma: «Vespa deve garantire equilibrio e, diciamo pure la parolaccia, par condicio; anche per questo invoco le primarie per legge, cui dovrà  seguire la necessaria regolamentazione degli spazi televisivi». L’ultimo affondo di Vespa arriva in serata, e allude proprio alle ambizioni politiche del governatore: «Appena la dimensione nazionale di Formigoni sarà  più rilevante dell’attuale, sarà  nostro interesse, prima che suo, averlo nostro ospite».
La lite offre spunti di riflessione al segretario dei Radicali Mario Staderini: «In Rai si è passati dalla pax lottizzatoria alla guerra per bande, Formigoni accusa Vespa di non invitarlo per le stesse ragioni per cui è divenuto ospite fisso di Annozero: essere un contraltare al potere berlusconiano, candidato a succedergli».

 


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Care lettrici e cari lettori, care compagne e cari compagni, per noi del manifesto il 2012 è stato un anno molto particolare, forse il più difficile della storia del giornale, contrassegnato da laceranti separazioni all’interno del gruppo fondatore, da incomprensioni, da dissensi sul percorso da intraprendere. Non si doveva arrivare a rotture così profonde, ma così è stato e ognuno è convinto delle proprie ragioni. Tuttavia pensiamo che durante la nostra navigazione in acque agitate, in molti casi abbia prevalso l’«io» sul «noi».

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