Il Papa accoglie il popolo rom “Troppe ingiustizie e persecuzioni”
CITTà€ DEL VATICANO – «La Chiesa è sempre una casa per tutti voi, carissimi amici rom e sinti… vi accolgo con gioia perché, come vi disse il mio venerato predecessore Paolo VI, voi nella Chiesa non siete ai margini, ma al centro…». Papa Ratzinger così questa mattina accoglierà gli oltre 1500 nomadi che – in rappresentanza dei circa 12 milioni di “figli del vento” europei – concluderanno il loro pellegrinaggio continentale in San Pietro. L’attesa prolusione di Benedetto XVI, ovviamente, è sotto stretto embargo. Tuttavia, si sa che Ratzinger ancora una volta si schiererà dalla parte degli zingari. Quando ricorderà le loro passate persecuzioni, ma quando soprattutto metterà bene l’accento anche sulle “ingiustizie e le oppressioni” che “purtroppo ancora oggi gravano sui nomadi” in quasi tutti i paesi europei, Italia compresa. Il Pontefice non farà nessun riferimento alle polemiche esplose durante la recente campagna elettorale, specialmente a Milano, con l’allarme “zingaropoli”. Ma non sarà certamente un caso se richiamerà “le istituzioni civili” a farsi carico del dovere “dell’accoglienza e dell’integrazione” dei rom, assicurando loro il diritto “alla casa, al lavoro e allo studio”. Parole inequivocabili che – nota il presidente della Acli di Roma Christian Carrera – sottolineano la «particolare sollecitudine di Benedetto XVI verso chi ha bisogno».
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IL BASTONE DI GOVERNO
Davanti alla rivolta di Lampedusa e ai successivi incidenti, la prima tentazione è dire che siamo governati da una banda d’incapaci. Solo pochi giorni fa il cosiddetto ministro La Russa si è fatto riprendere davanti al Cie, dicendo che tutto andava bene e che i respingimenti sarebbero continuati regolarmente. Passa una settimana e tutto brucia. In effetti, non si capisce come questo governo, il cui unico interesse è difendere l’impresentabile capo, possa occuparsi della questione dei migranti.
Metterla così, però, è troppo facile.