Libano, nel nuovo governo c’è molto Hezbollah
Miqati, un miliardario sunnita, tycoon delle comunicazioni, dopo aver presentato la lista dei suoi ministri al presidente Suleiman ha affermato che il suo sarà “un governo di tutti i libanesi”.
Tuttavia la coalizione del premier uscente, Saad Hariri, si è rifiutata di far parte del nuovo esecutivo e ora passerà all’opposizione.
Miqati era infatti il candidato di Hezbollah, che a gennaio aveva ritirato i suoi ministri dal governo di unità nazionale presieduto da Saad Hariri, provocandone la caduta. Il Partito di Dio era entrato in conflitto con l’ex premier per divergenze sul Tribunale internazionale (Tsl) che nei prossimi mesi avvierà il processo contro i presunti responsabili dell’attentato in cui nel febbraio 2005 venne assassinato l’ex premier Rafik Hariri, di cui Saad è figlio ed erede politico. Hezbollah, nel mirino della corte, vuole invece che Beirut prenda le distanze dal Tsl.
La politica verso il Tsl sarà di certo uno dei nodi più delicati da sciogliere per Miqati, ma non il solo: poche ore dopo la presentazione ufficiale della lista, uno dei suoi componenti ha già rassegnato le dimissioni. Si tratta del druso Talal Arslan, indicato come ministro di Stato, che ha sbattuto la porta denunciando “discriminazioni” da parte del premier incaricato, che non gli ha accordato alcun dicastero “chiave”.
Related Articles
Gaza. «Rifiuto l’uniforme israeliana», l’obiezione di coscienza di Tal Mitnick
Trenta giorni di pena, rinnovabili. È il primo caso di refusenik dal 7 ottobre. Fuori dalla base di Tel Hashomer lancia il suo messaggio: «L’attacco criminale contro Gaza non riparerà il terribile massacro compiuto da Hamas. La violenza non risolverà la violenza»
Il Grande Fratello di Pechino, una telecamera ogni 47 abitanti
Completata la rete: da inizio anno crimini diminuiti del 27% ma è polemica sull’eccesso di controllo sociale
Israele. Il premier Netanyahu a processo per corruzione
Netanyahu è chiamato a difendersi dalle accuse di corruzione, frode e abuso di potere. Sente di avere le spalle coperte, forte del consenso popolare e dell’alleanza con l’ex avversario Benny Gantz.