“L’Italia, unico paese in Europa dove prevale ancora l’ignoranza”
ROMA – «Più che richiami è venuto il momento delle multe. Sui diritti civili, l’Europa dovrebbe agire nei confronti dell’Italia come ha fatto con le quote latte». Alla vigilia dell’Europride, Valdimir Luxuria, transgender storica, già parlamentare, docente e direttore artistico, giudica con amarezza ma anche pragmatismo l’enorme ritardo accumulato dal nostro paese su diritti che ovunque, non solo in Europa, sono già da tempo regolati da leggi specifiche.
Perché questo ritardo?
«L’Italia è circondata (Francia, Slovenia, Austria) da paesi che hanno ufficializzato le coppie di fatto, le unioni omosessuali, perfino le adozioni. Ma non si arrende. I motivi sono tanti: disinformazione, scarsa cultura, paure irrazionali».
Basterebbe una multa?
«Prima Prodi e poi Berlusconi hanno riconosciuto il trattato di Lisbona sulla Costituzione europea. L’articolo 21 parla di provvedimenti che devono essere adottati contro la discriminazione sessuale. Nel testo si usa il termine “sexual orientations”, tendenze sessuali. Eppure non si applica in Italia. Prevale l’ignoranza. Ci sono sottosegretari che arrivano a dire: allora legittimiamo anche la pedofilia».
Come vede l’Italia e come la vorrebbe vedere?
«La vedo in ritardo, isolata, assediata. Con una società civile proiettata in avanti e una classe politica arretrata. Vorrei vivere in un paese dove gay, transgender e lesbiche potessero dire: sono fortunato di essere nato in Italia».
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