Ahmadinejad “difende” le donne

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Ahmadinejad paladino dei diritti delle donne e della libertà  della scienza? C’è da dubitarne. Ma lo scontro di potere ai vertici della Repubblica islamica può arrivare anche a questo. Da una parte c’è il leader Khamenei e i religiosi che lo sostengono, che in questi giorni hanno deciso di vietare nelle università  le classi miste, riservando piani separati degli atenei alle donne che resteranno off limits per i maschi. Dall’altra c’è il presidente, con il suo gruppo di consiglieri, che cerca di cambiare la struttura del potere religioso per instaurare una dittatura più iraniana che islamica e che ha subito chiesto lo stop dei nuovi provvedimenti. Di questo scontro di potere, vale la pena ricordarlo, fa anche parte l’ambizione del presidente di darsi una propria legittimità  religiosa che si richiama al Mahdi, l’Imam scomparso, più che al suo vicario in terra, che è appunto Khamenei.
Il ministro dell’Istruzione, che aveva varato i provvedimenti, ha fatto marcia indietro, accogliendo «di cuore» l’ordine del presidente, come ha sottolineato l’agenzia Irna (vicina a Ahmadinejad). Ma gli ultrà  religiosi sono di nuovo passati all’attacco: «I rettori delle Università  che hanno attuato il piano di separazione dei sessi dovrebbe ricevere una medaglia di onore al merito invece dei rimproveri del governo», ha detto il più fanatico dei “predicatori del Venerdì” – e un tempo sostenitore di Ahmadinejad – l’ayatollah Ahmad Khatami (nulla a che vedere con l’ex presidente riformatore Khatami ormai ridotto al silenzio).
Nelle Università  iraniane ci sono più di 2 milioni di studentesse su 3,5 milioni di studenti, ma per gli ultrà  religiosi le ragazze restano solo carne. L’ossessione con il corpo femminile dei religiosi è ben illustrata dalla frase pronunciata dall’hojatoleslam Fazlali, rappresentante di Khamenei in una Università  di Teheran, a sostegno della la separazione: «Nelle scuole medie ragazzi e ragazze hanno studiato in classi separate. Metterli insieme ora è come mettere un gatto davanti a un pezzo di carne. Si può immaginare che vi rinunci?». Nei blog ormai gli studenti si autodefiniscono ironicamente “gatto” e “pezzo di carne”.
L’islamizzazione degli atenei cominciò però proprio dall’inizio della presidenza Ahmadinejad, che allora era sulla stessa linea degli oltranzisti religiosi (dopo la rivoluzione c’era stata per qualche tempo la separazione dei sessi ma lentamente le cose si erano normalizzate). Ad Ahmadinejad interessava soprattutto sradicare dalle Università  ogni vento di liberalismo o di critica: decine di professori sono stati licenziati o mandati in pensione anticipata. Che il presidente non sia mai stato un sostenitore della parità  dei diritti lo testimoniano le decine di donne condannate perché lottavano per «un milione di firme». Ma è stato sempre pronto a cogliere ogni occasione di crearsi consenso, non a caso aveva concesso alle donne di accompagnare i mariti allo stadio. La decisione fu poi revocata su intervento di Khamenei. Lo scontro continua. Ormai ad ogni decisione presa da uno dei due gruppi di potere, l’altro risponde annullandola. Non finirà  presto.


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