Bollette shock e disservizi la vacanza è piena di trappole per chi usa telefonini e Internet

by Sergio Segio | 28 Luglio 2011 6:11

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ROMA – Correre come criceti dalla cucina al bagno, urlando nel telefonino, alla ricerca di un punto dove la voce arrivi forte e chiara. Ritrovarsi appollaiati su un trespolo in piena campagna col pc sulle gambe e la chiavetta Internet per scaricare le e-mail. Annunciare a parenti e amici l’irreperibilità  – causa vacanza all’estero – per evitare di ritrovarsi con bollette quintuplicate solo per aver risposto al telefono un paio di volte. Sembrano barzellette ma è tutto vero.
Nonostante l’Italia sia il Paese al mondo in cui ci sono più telefonini che orecchie, e nonostante la stretta sanzionatoria del garante delle tlc (Agcom), i servizi di telefonia presentano ancora delle lacune. «È migliorata la situazione della portabilità  del numero e del roaming internazionale (telefonare dall’estero, ndr)» fanno sapere dai Corecom, gli organi regionali dell’Agcom per il controllo e la garanzia delle tlc. «Il problema rimane quello dello shock billing dovuto al superamento della soglia di traffico incluso nell’abbonamento. Il problema è che c’è poca chiarezza sul concetto di “soglia” da parte dell’operatore, infatti il 70% delle controversie sollevate riguarda proprio la trasparenza iniziale del contratto». Inoltre l’sms arriva per il traffico voce, non per il traffico dati con chiavetta, per cui può succedere che se si va oltre il periodo coperto dalla promozione senza rinnovarla, si inizia a navigare a costi esorbitanti. «Per il traffico voce inoltre non sempre l’sms-alert arriva puntuale» sottolineano dai Corecom «se non si sa di aver superato la soglia si continua a telefonare a tariffe non più convenienti, fino all’arrivo dell’sms. Sono 5-10 euro in più in un solo giorno, da moltiplicare per tutti i clienti. Il fatto è che le maglie regolamentari sono ancora troppo larghe e alla fine a rimetterci è sempre l’utente finale. Tim, Wind, Vodafone stanno cercando di risolvere queste criticità , anche tramite la procedura della conciliazione paritetica, più riluttanti Tre e Fastweb».
La Commissione europea ha imposto, sul fronte prezzi, dei vincoli stringenti per ciò che riguarda voce ed sms, meno per i dati. Per cui occorre studiare bene le offerte perché «sul tema Internet che c’è molta confusione sull’informazione perché molti operatori distinguono tra navigazione web da pc e da telefono, fuorviando i clienti» spiega Marco Bulfon, coordinatore in Altroconsumo delle inchieste sulle tariffe, «nel dubbio è meglio scegliere la prepagata, almeno si mette un limite alla spesa. E, per evitare sorprese, quando si va all’estero è meglio disattivare la ricezione automatica delle e-mail».
Poca chiarezza anche quando si parla di navigazione con le chiavette, quelle che promettono velocità  fino a 7,2 megabit per secondo. Ma è quel “fino a” che inganna perché l’infrastruttura che c’è in Italia non consente di supportare tutto il traffico dati e voce e quindi la velocità  si riduce: «è come se si creassero degli intasamenti per cui, almeno per ora, la rete dati mobile non si potrà  sostituire alla banda larga, nemmeno nei grandi centri abitati, dove la ricezione è migliore ma la concentrazione di telefonini è maggiore rispetto alle aree rurali» continua Bulfon. «In questo gli operatori non offrono garanzie sulla qualità  minima del servizio. L’instabilità  e la caduta della connessione fa scattare una nuova sessione per cui anche se si è navigato un solo minuto si paga come se si fosse stati online 15-20 minuti. Il fatto è che mancano i ripetitori che, nel caso della rete veloce (Umts) dovrebbero essere più numerosi rispetto a quella Gsm. Perciò la ricezione è più difficoltosa per i clienti che sfruttano la rete Umts… mi scusi ma la lascio che qui il cellulare non prende»

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