Invalidità , arriva il filtro per le cause

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ROMA — Il governo mette un freno alla valanga di ricorsi contro l’Inps che ogni anno seppelliscono i tribunali italiani. Dal primo gennaio dell’anno prossimo, prima dell’avvio della causa giudiziaria, per i cittadini che chiedono le prestazioni d’invalidità  dell’Inps, sarà  obbligatorio sottoporsi ad una visita disposta dal Tribunale con un consulente tecnico d’ufficio, quindi indipendente dalle parti.
Una sorta di “mediazione”obbligatoria, che non pregiudica la possibilità  di avviare comunque il giudizio contro l’Inps, ma che secondo il governo avrà  un effetto deterrente notevole. In grado di alleggerire l’Inps, che ogni anno versa centinaia di milioni di euro in spese legali, e dare un po’ di respiro alla giustizia civile, ingolfata in buona parte proprio dalle cause che riguardano la previdenza e l’assistenza. Ogni anno ne vengono presentate, in media, 200 mila. E le cause pendenti contro l’Inps, che sono un milione, rappresentano ormai il 20%dell’arretrato della giustizia civile. Una parte di queste verrà  cancellata grazie alla mini-sanatoria prevista dello stesso decreto legge che contiene la manovra sui conti pubblici.
Tutti i processi in materia previdenziale pendenti in primo grado al 31 dicembre 2010, con un valore non superiore ai 500 euro, sono infatti «estinti di diritto, con riconoscimento della pretesa economica a favore del ricorrente» . Un colpo di spugna sul passato (sono circa 150 mila le cause pendenti contro l’Inps che non superano la soglia dei 500 euro), a fronte di regole più dure per il futuro. Ma non è tutto perché, in attesa della riforma dell’assistenza prevista dalla delega sulla revisione del sistema fiscale, il governo propone un patto alle Regioni allo scopo di contenere la spesa sulle invalidità , di cui sono ormai corresponsabili. Oggi i requisiti sono accertati dalle Asl e verificati dall’Inps, ma dal 2012 le Regioni avranno possibilità  di delegare gli accertamenti direttamente all’Inps. Riducendo così i margini dell’eventuale contenzioso e, si spera, la continua crescita della spesa. Il testo del decreto legge con la manovra, nel frattempo, è ancora all’esame del presidente della Repubblica. Saltato il “lodo Mondadori”, il Quirinale avrebbe altre perplessità , in particolare sulle norme che riguardano la soppressione dell’Ice e la riscossione delle multe sulle quote latte.
 L’importo complessivo della manovra ammonta, fino al 2014, a quasi 50 miliardi di euro, ma solo 43,4 miliardi serviranno alla riduzione del deficit (nei primi due anni 6,1 miliardi di maggiori entrate copriranno maggiori spese). Il grosso della manovra lo fanno i tagli di spesa: 11 miliardi in meno ai ministeri, quasi 10 agli enti locali, cui si devono aggiungere 7,5 miliardi di risparmi nella sanità .
La stretta sulla rivalutazione delle pensioni porterà  1,7 miliardi al taglio del deficit, il pubblico impiego contribuirà  con 600 milioni, 2 miliardi arriveranno dai giochi, mentre dalla nuova tassa sul deposito titoli sono attesi ben 8,8 miliardi di euro da qui al 2014.


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