La dieta che fa crescere sani e aiuta a salvare il Pianeta
ROMA – Dieta sana e a impatto zero, a misura di bambino e di ambiente. Per far crescere meglio i nostri figli senza compromettere l’ecosistema. È il modello della nuova – duplice – piramide alimentare, tarata sulle necessità nutrizionali di una crescita sana e sull’impatto che la produzione dei vari cibi ha sull’ambiente.
E così la formula ideale prevede per i piccoli una dieta basata su vegetali – cereali integrali in primo luogo – meno carne e condimenti (olio e burro) e pochi dolci. Il menu? Carboidrati, latte, frutta e verdura tutti i giorni. Carne, legumi e formaggi due volte alla settimana, pesce almeno tre volte ogni sette giorni e uova una volta sola. Il tutto suddiviso in cinque pasti quotidiani, per distribuire l’apporto calorico in questo modo: 30 per cento a colazione, 5 per cento nella merenda di metà mattina, 35 per cento a pranzo, poi un altro 10 per cento al pomeriggio e il restante 30 per cento a cena.
La doppia piramide è stata disegnata dai ricercatori del Barilla Center for food and nutrition e sarà presentata mercoledì a Roma. L’iniziativa nasce da un duplice obiettivo: combattere l’obesità infantile e attutire gli effetti sul Pianeta dei consumi alimentari: oltre il 31 per cento della nostra impronta ecologica deriva, infatti, dai consumi a tavola. I ricercatori sono partiti da una serie di dati: solo l’1 per cento dei bambini segue una dieta equilibrata. Gli altri – soprattutto tra i 6 e i 10 anni – assumono più calorie di quelle che dovrebbero. In realtà , il fabbisogno di energia necessario a crescere passa dal 35 per cento nel primo mese di vita al 5 per cento a un anno e, dopo, è solo del 2 per cento. Pasta, riso e cereali sono alla base della piramide che indica lo stile di vita sano nel bambino e nell’adolescente. Seguiti da frutta e verdura e, al terzo posto, da latte, latticini e yogurt. Formaggi, uova, pesce, carne bianca e legumi devono essere presenti in quantità moderate. Ancor meno vanno consumati carne rossa, dolci, olio e burro. Ora, si dà il caso che gli alimenti da consumare di più sono anche quelli la cui produzione impatta meno sull’ambiente. Ogni individuo – calcolano gli esperti – ha bisogno di 60 metri quadri per soddisfare i propri bisogni, ma se per un menu vegetariano da 2030 calorie occorrono 16 metri, per uno di carne da 2140 ne servono ben 42.
«Un’alimentazione corretta a 3 anni getta le basi per la salute da adulto, garantisce una buona programmazione metabolica, protegge dalle carenze alimentari, contribuisce allo sviluppo del sistema immunitario» spiega Claudio Maffeis, professore associato di pediatria all’università di Verona. Che ricorda come tanti bambini si muovano poco, mangino male e troppo: «Un bambino su tre è considerato “magro” dai genitori, che dimenticano come essere sovrappeso significhi decuplicare il rischio metabolico».
Quanto ai cibi a chilometri zero, c’è un mito da sfatare. Il loro impatto sull’ambiente dipende dal ciclo produttivo più che dal trasporto via terra. «Oggi, per produrre e confezionare un alimento, consumiamo cento volte l’energia che assumiamo con quell’alimento stesso», chiarisce Riccardo Valentini, docente di Ecologia forestale e sviluppo sostenibile all’Università della Tuscia. «Introducendo più cereali e prodotti freschi si torna a invece un’agricoltura sostenibile».
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