La folle notte dello stalker ucciso dalla polizia

Loading

ROMA— Un foro sulla portiera posteriore sinistra della Ford Focus, un altro sul bracciolo anteriore del passeggero. Sull’asfalto ce ne sono anche altri, ma i primi due cartellini sistemati dalla Squadra rilievi dei carabinieri indicano i colpi di pistola esplosi da un poliziotto per fermare un uomo in fuga sul raccordo anulare. Venerdì notte uno di quei proiettili ha colpito e ucciso Bernardino Budroni, 40 anni, morto poco dopo il ricovero all’ospedale «Sandro Pertini» .
 Il protagonista di una nottata di follia in un condominio di Cinecittà  dove il quarantenne, che aveva precedenti di polizia per rapina, armi e resistenza a pubblico ufficiale, ha tentato per quattro ore di aggredire l’ex fidanzata. E per questo motivo si è presentato tre volte nel palazzo di via Quintilio Varo distruggendo tutto. Ma quello era solo l’inizio. Scoperto dalla polizia, Budroni è fuggito in auto dopo aver tentato di investire un agente: cinque volanti e due «gazzelle» dei carabinieri lo hanno inseguito per una ventina di chilometri sul raccordo anulare, fino allo svincolo per via Nomentana dove, dopo aver cercato di speronare una pattuglia dell’Arma, lo stalker è stato colpito dal poliziotto di una volante.
L’agente, indagato dalla Procura come atto dovuto, ieri è rimasto in servizio. Il pm Giorgio Orano lo ha ascoltato insieme con l’autista della stessa volante, gli altri agenti e i carabinieri che hanno preso parte all’inseguimento. L’epilogo di una notte «alla Shining» , come mostrano i segni lasciati nell’androne del palazzo di Cinecittà : le vetrate del portone in frantumi, il gabbiotto del portiere preso a martellate, l’ascensore danneggiato con un cacciavite. Schegge di follia, dall’una alle cinque, di un quarantenne che sembra perseguitasse la ex già  da alcune settimane.
Al primo «assalto» di Budroni la donna si è rifugiata con il figlio nel commissariato più vicino per denunciarlo. «Siamo stati insieme tre mesi, lui era un violento, beveva e mi picchiava» , ha raccontato. «Vedete? Continua a chiamarmi anche qui!» , ha aggiunto terrorizzata mostrando il telefonino agli ispettori: in «viva voce» i poliziotti hanno sentito le minacce dello stalker e poi letto i suoi sms dello stesso tenore. Nel frattempo però il quarantenne proseguiva nella distruzione degli arredi del palazzo. «Se l’è presa anche con la porta di casa di lei— ha ricordato un vicino—. Ha tentato di sfondarla, poi forse ha anche sparato in aria con una pistola (un modello replica, simile a quello della polizia, ritrovato sotto al sedile della Focus). È stato un incubo: ci siamo dovuti barricare negli appartamenti per non restare coinvolti» .
 Lo stalker si è ripresentato a intervalli di due ore: «La prima volta — hanno raccontato ancora i condomini — perché lei non gli apriva, e per questo ha rotto il portone e la guardiola. La seconda invece è salito fino a casa sua e la terza ha tentato di colpire con il cacciavite il padre rimasto nell’androne in attesa dell’ascensore» . Grida, spari, fragore di vetri rotti. All’uscita dal commissariato, era quasi l’alba, i poliziotti hanno deciso di accompagnare la donna a casa, dove nel frattempo erano giunti i suoi genitori. Ma Budroni era sempre lì ad aspettarla. E nonostante ci fosse la polizia, ha tentato di aggredire l’ex ancora una volta.
Una furia cieca, interrotta solo dalla fuga a tutta velocità , prima per le vie del quartiere, poi sul raccordo anulare. Una corsa disperata e pericolosa ricostruita in Procura, dove ora si attendono i risultati delle perizie balistiche e dell’autopsia.


Related Articles

Stati Uniti. L’Obamacare per ora sopravvive alla Corte suprema

Loading

Ieri almeno cinque giudici, tra cui due membri della maggioranza conservatrice, hanno indicato di non essere inclini a minare l’equilibrio della legge

Un adolescente su due è vittima di atti violenti

Loading

Secondo un’indagine condotta da Eurispes, la principale tipologia di prepotenza è la diffamazione. In “crescita preoccupante” gli episodi di cyberbullismo

La droga nell’agenda politica

Loading

Alla vigilia delle elezioni è stata diffusa una lettera di Pier Luigi Bersani indirizzata alle Comunità  Terapeutiche associate in «Comunitalia», che accompagna le proposte del Pd per «un cambio di passo» nella politica sulle droghe. È un documento molto articolato, che contiene affermazioni non generiche o rituali, ma affronta i nodi di scelte non fatte, che hanno pesato finora negativamente sul lavoro degli operatori dei servizi pubblici e del privato sociale.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment