«Varsavia guidi l’Ue fuori dalla paura»
by Sergio Segio | 6 Luglio 2011 7:14
La Polonia uscita da decenni di dittatura, ha ricordato l’ex presidente della Commissione, ha mantenuto in tempi recenti di recessione diffusa tassi di crescita intorno al 4%e impiega fruttuosamente i finanziamenti comunitari. Palazzo Giustiniani, in platea Giorgio Napolitano. Attento a rendere il suo Paese utile alle folle arabe in cerca di libertà , il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha proposto una fondazione «che aiuti i perseguitati dai regimi non democratici» .
Prodi ha affermato che per avere un popolo europeo occorrono anche mezzi di informazione europei. Marta Dassù, direttore di Aspenia, ne ha poi chiesto conto a giornalisti di Italia e Polonia. «Se avessimo seguito la deriva della società politica, avremmo messo i temi europei nel cassetto» , ha detto Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere, aggiungendo che nella «parte più avveduta» delle testate non è così. «Abbiamo sbagliato nel non far partecipare al dibattito politico anche coloro che l’Europa la respingevano. E questi hanno prodotto un’offerta politica di un certo successo» , ha osservato però de Bortoli nel prefiggersi di «smontare» tanti pregiudizi euroscettici.
Con i direttori di Sole24ore Roberto Napoletano e Polityka Jerzy Baczinski c’era Kamil Durczok, che in tv conduce Fakty: «Ascoltiamo gli euroscettici, ma si sia scettici verso di loro almeno quanto loro lo sono verso l’Ue» . Profetizzavano cataclismi: sudditanza, fine dell’agricoltura. Oggi, ha constatato Durczok, l’agricoltura polacca «gode di fondi europei e si autogoverna» .
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