Pisapia non vuole soldatini a Milano. La Russa si offende

by Sergio Segio | 8 Luglio 2011 7:16

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Solo che le città  italiane non sono in guerra con nessuno, nonostante il compiacente ministro Maroni si presti volentieri alla pagliacciata in mimetica per supportare i poliziotti in servizio. Tanto meno è in guerra Milano, che ha smesso di essere la città  laboratorio di ogni esperimento paranoico/securitario. E qui Ignazio La Russa sbotta, perché pare, si dice, ha letto da qualche parte che il sindaco della «sua» città  non abbia più intenzione di giocare ai soldatini per cercare di alleggerire quella sensazione di insicurezza che da un ventennio mette in agitazione i cittadini di Milano, insicurezza indotta più che percepita, come dicono i sociologi del ramo più paura per tutti.
Al di là  dell’aspetto puramente estetico – è piuttosto sgradevole vedere soldati agli angoli delle strade a meno che non stiano girando un film – a Milano la presenza di pattuglie miste militari-poliziotti ha sempre fatto un po’ ridere, anche se l’ex vicesindaco De Corato sostiene che grazie a questa funzione da spaventapasseri i reati a Milano sono diminuiti del 38% negli ultimi tre anni (fa ridere anche questa). Ad osservarli bene, oltre a perdere tempo, i poveri soldati erano anche piuttosto imbarazzati, sempre costretti a farsi accompagnare per ogni dove da una volante, essendo impossibilitati per legge ad effettuare qualunque operazione di polizia in città . Insomma, si accompagnavano a vicenda, sfumacchiando sigarette per tirare la notte; una camionetta di soldati con a fianco una volante della polizia a fare da balia, proprio un bell’esempio di utilizzo razionale delle forze in campo.
Davvero il sindaco di Milano ha intenzione di rinunciare a questo fondamentale presidio di democratica vigilanza? Sembrerebbe. E allora La Russa si offende. «Ho letto che la giunta Pisapia dice che i soldati non servono – ringhia il ministro – mi sembrano riflessi sessantottini e pregiudizi politici, ma ognuno è libero di decidere come crede. Vorrei però che Pisapia dicesse una parola chiara ed inequivocabile ed uscisse dal suo mutismo, altrimenti ritirerò i militari perché altre città  possano godere di tale beneficio». Per la piccata risposta sembra quasi che il sindaco di Milano si sia rivolto direttamente al suo avvocato, se ce l’ha: «Il ministro, se ha qualcosa da chiedermi e se vuole risposte su temi delicati e importanti come quello della presenza dei soldati in città , utilizzi i canali istituzionali». Detta altrimenti, meno buffonate per favore e «usi il telefono e mi chiami direttamente». Cosa avrà  mai da dirgli? Forse il ministro farà  sue le argomentazioni di un altro focoso La Russa, Romano, suo fratello, coordinatore del Pdl locale: «Il progetto di Pisapia e compagni è trasformare Milano in una sorta di far west». Uff… A proposito di legge del più forte e di «strade sicure», stasera alle 21, in via del Turchino, c’è una fiaccolata per non dimenticare Michele Ferrulli, l’uomo morto ammanettato una settimana fa. Morto durante un fermo di polizia.

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