Sciopero dei benzinai sull’esodo estivo

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ROMA – Il prezzo dei carburanti macina record dopo record a due giorni da un nuovo fine settimana di esodo estivo. Ma il rischio che corrono gli automobilisti è quello di non riuscire a fare il pieno nemmeno a prezzi impossibili: due sigle sindacali dei gestori (Faib Confesercenti e Fegica Cisl) protestano contro alcune norme inserite nella manovra e hanno proclamato uno sciopero per il 27 e il 28 luglio, mentre Figisc e Anisa, aderenti a Confcommercio, non parteciperanno alla serrata.
Nel frattempo la benzina si sta avvicinando pericolosamente al livello più alto mai raggiunto nella storia (1.400 lire nel 1985 per la super, circa 1,7 euro al litro attualizzati) e nelle grandi città  non è difficile notare le colonnine a 1,65 al litro, mentre al Sud quota 1,67 è già  una realtà . Secondo il consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it la verde, nella media nazionale, tocca 1,63 euro al litro. Record assoluto, invece, per il gasolio i cui listini medi hanno superato 1,5 euro al litro e 1,53 nel Meridione.
Da gennaio a oggi, dunque, il costo di un pieno è cresciuto del 9,5% per la verde e del 9,7% nel caso del diesel, che corrispondono a 9 euro in più per riempire un serbatoio da 60 litri di benzina e a 8 euro per il gasolio. Complessivamente, spiega Federconsumatori, in due anni i carburanti sono aumentati del 24%.
Gli automobilisti dovranno peraltro fronteggiare una nuova ondata di scioperi dei gestori. Il primo è fissato per oggi sulla rete Eni (dalle 13 alle 7 di domattina) mentre per il 27 e il 28 luglio (nel bel mezzo dell’esodo) chiuderanno tutti gli impianti dei gestori associati a Faib e Fegica. Una decisione che lascia l’amaro in bocca al sottosegretario allo Sviluppo Stefano Saglia, uno dei “padri” della riforma della rete contestata da una parte dei benzinai: «Lo sciopero non farà  altro che colpire i cittadini e i consumatori e non si giustifica nel momento in cui abbiamo adottato un provvedimento in linea con gli accordi presi con le categorie». Sono norme che prevedono, tra l’altro, una maggiore presenza di impianti self-service e la possibilità  per i gestori di vendere anche generi alimentari.
«La protesta dei benzinai va contro gli interessi dei cittadini» sottolinea il garante dei Prezzi Roberto Sambuco, «e la liberalizzazione degli orari e dei prodotti in vendita nei distributori, dei contratti tra gestori e compagnie, l’estensione radicale e obbligatoria del self service, solo per citare parti della riforma, porteranno dei grandi benefici».
Ma il Pd, con il capogruppo in commissione Trasporti della Camera Michele Meta, contesta gli aumenti dei carburanti e punta l’indice sull’inerzia del governo e la politica dei prezzi delle compagnie petrolifere: «Per la terza volta in pochi giorni i listini dei carburanti subiscono ulteriori rialzi assolutamente ingiustificati e sospetti visto che avvengono nei primi fine settimana di esodo estivo».


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