Tabloid-gate, arrestata la Brooks si dimette il capo di Scotland Yard

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LONDRA – Le dimissioni del capo di Scotland Yard, l’arresto di Rebekah Brooks. Lo sviluppo dello scandalo delle intercettazioni illegali è rapido e dimostra che la Gran Bretagna vuole andare fino in fondo nello sradicare il “sistema Murdoch”. Ieri sera Sir Paul Stephenson, capo della polizia di Londra, ha ceduto alle pressioni politiche e dell’opinione pubblica e si è dimesso, ammettendo, davanti alle telecamere, «Avremmo dovuto fare diversamente».
L’ufficiale era sotto accusa perché nel 2009, proprio in occasione delle prime indagini sulle intercettazioni illegali di News of the World, assunse come consulente Neil Wallis, l’ex vicedirettore del domenicale arrestato e rilasciato su cauzione giovedì scorso. Stephenson nei giorni scorsi ha annaspato nel cercare di giustificare la sua scelta, ma ha dovuto fare un passo indietro quando si è saputo che aveva accettato un soggiorno gratuito in una lussuosissima beaty farm di cui Wallis curava l’ufficio stampa. Nella sua dichiarazione finale Sir Stephenson ha professato la sua «integrità  morale» e affermato di dimettersi per non «offuscare il lavoro fatto dalla polizia a tutti i livelli».
Il clamore delle dimissioni del capo di Scotland Yard è stato un ulteriore eco del fragore dell’arresto, ieri mattina, di Rebekah Brooks, ex amministratrice delegata di News International ed ex direttrice di News of the World. La protetta di Rupert Murdoch, che soltanto venerdì scorso aveva pubblicamente dichiarato di averla a cuore più di ogni altra cosa, si è presentata alla polizia per un interrogatorio su appuntamento, perché venerdì scorso, il giorno in cui si è dimessa da amministratore delegato di News International, aveva saputo che la polizia stava per bussare alla sua porta.
Per presentarsi spontaneamente ha scelto la domenica, una giornata in cui, come hanno osservato in molti, è strano si seguano procedure di questo tipo, soltanto uno dei particolari che fanno pensare a una mossa meditata e utile a evitare l’apparizione, già  fissata, di martedì prossimo di fronte alla commissione parlamentare. Le indagini sulla Brooks riguardano due filoni dell’inchiesta sullo scandalo intercettazioni, le presunte corruzioni di agenti di polizia e le responsabilità  per le intrusioni nella privacy di cittadini comuni e personaggi del mondo della politica e dello spettacolo.
Proprio su questo fronte ieri i giornali hanno riportato le azioni legali intraprese dal cantante Paul McCartney, il calciatore David Beckham e l’attore Jude Law nei confronti di testate di proprietà  di Murdoch. Se le denunce dell’ex Beatle e della stella del calcio britannico sono soltanto alcune tra le tante già  presentate, le accuse fatte da Jude Law possono aggravare ulteriormente la situazione di Murdoch, poiché l’attore sostiene di essere stato intercettato mentre era negli Stati Uniti, reato che darebbe forza anche all’inchiesta già  avviata dall’Fbi.
A sette giorni dalla chiusura del News of the World e dall’arrivo di Rupert Murdoch in persona per risolvere la crisi, l’impero del magnate australiano sembra più in pericolo che mai. Secondo la tv Channel 4, si starebbe aprendo anche un fronte fiscale con indagini avviate dall’autorità  competente per le frode fiscali per verificare se News International abbia fatto un uso improprio dei suoi fondi a danno degli azionisti. Il riferimento è alle somme usate per la corruzione e il rimborso dei detective privati, autori materiali delle intercettazioni illegali.
Sarebbe, quest’ultimo aspetto, un ulteriore aggravio della posizione del figlio di Murdoch, James, capo della sezione Europa e Asia di News Corporation. La sua testa è già  stata chiesta da alcuni azionisti e il prossimo 28 luglio, di fronte all’assemblea della società , pochi ritengono che potrà  mantenere il suo posto, rimpiazzato, probabilmente, dalla sorella Elizabeth.
Ma prima di presentarsi agli azionisti dovrà  rispondere alle domande della commissione parlamentare, insieme con suo padre, e al fianco di una Rebekah Brooks che, se ci sarà , si avvarrà  di non rispondere per non aggravare la sua posizione di indagata. Rupert Murdoch, che anche ieri ha comprato uno spazio sui giornali per dire che sarà  fatto di tutto per «rimediare agli sbagli», sta studiando la strategia con gli avvocati e gli esperti di comunicazione, in un evento che mette a dura prova la sua scarsa capacità  di parlare in pubblico.


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