Appello dei Paperoni francesi “Sarkozy facci versare più imposte”

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PARIGI – Warren Buffett non è profeta in patria, ma è ascoltato tra alcuni suoi simili in Europa. Dopo il milionario americano, altri super ricchi vogliono dare il loro contributo alle casse pubbliche, in un momento in cui i sacrifici vengono chiesti soprattutto alle classi medie. «Tassaci» è il titolo dell’appello lanciato da sedici imprenditori e finanzieri francesi e pubblicato ieri dal Nouvel Observateur. Tra i firmatari, c’è l’ereditiera dell’impero L’Oréal, Liliane Bettencourt, i vertici della Total, Cristophe de Margerie e di Société Générale, Frédéric Oudéa, il presidente di Air France, Jean-Cyril Spinetta. La sorprendente iniziativa sembra fatta apposta per accelerare le decisioni del governo. Proprio oggi l’esecutivo di Parigi dovrebbe annunciare i dettagli della manovra 2012 con risparmi previsti fino a 10 miliardi per evitare alla Francia il rischio della retrocessione dalla Tripla A da parte delle agenzie di rating. Oltre ai tagli su vari capitoli di spesa e alla cancellazione di alcune agevolazioni fiscali, il presidente Nicolas Sarkozy ha chiesto di studiare una «eurotassa» di solidarietà  sul modello italiano ma, secondo le prime indiscrezioni, su un base di reddito più alta di quella scelta da Roma.
E proprio a questo prelievo straordinario si riferiscono i milionari francesi. «Noi, presidenti, amministratori delegati, uomini e donne del mondo degli affari, finanzieri, professionisti e cittadini ricchi – si legge nell’appello – sosteniamo la creazione di un contributo eccezionale che andrà  ad interessare i contribuenti francesi più facoltosi». Le modalità  dell’eurotassa non sono ancora state svelate dai ministeri economici. Il capogruppo della maggioranza alla commissione bilancio alla Camera aveva proposto un prelievo tra l’1 e il 2% sui redditi imponibili superiori a un milione di euro. «Il contributo dovrà  essere calcolato in proporzione ragionevole – avvertono i firmatari del testo – al fine di evitare effetti economici negativi, come la fuga di capitali e una maggiore evasione fiscale».
Già  qualche giorno fa, il presidente del gruppo Publicis, Maurice Levy, aveva scritto un lungo articolo su Le Monde per «candidarsi» al prelievo straordinario, sulla scia di quanto detto da Buffett al New York Times. E subito dopo Pierre Bergé, socio di Yves Saint-Laurent, aveva sottoscritto la proposta. Con l’aggravarsi delle misure anti-crisi – proprio ieri il governo francese ha annunciato ulteriori tagli per 3 miliardi sul bilancio in corso – la mossa dei sedici super-ricchi anticipa una tendenza già  in atto. «Nel momento in cui il deficit di bilancio e le prospettive di peggioramento del debito pubblico minacciano il futuro della Francia e dell’Europa, nel momento in cui il governo chiede a tutti uno sforzo di solidarietà  – conclude il manifesto pubblicato dal Nouvel Observateur – ci sembra necessario contribuire».
Sarkozy, che in passato era stato accusato di essere il «presidente dei ricchi» per via dei favori fiscali concessi, è avvertito. Di certo, non potrà  ignorare la generosa disponibilità .


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