Google compra Motorola e sfida Apple
NEW YORK – Gestirò Google con lo spirito e la passione di una startup», aveva assicurato Larry Page, 38 anni, al momento di diventare nell’aprile scorso chief executive del motore di ricerca fondato assieme a Sergei Brin. La promessa è stata mantenuta. Dopo il lancio di Google+, Page, cogliendo di sorpresa analisti e concorrenti, ha annunciato a Ferragosto la più grande acquisizione nella storia della società . Per 12,5 miliardi di dollari, cioè con un sovrapprezzo del 63 per cento rispetto alla chiusura a Wall Street di venerdì, ha comprato Motorola Mobility, precursore della telefonia mobile, protagonista del mercato mondiale dei cellulari e detentore di 17mila brevetti industriali.
La mossa di Page risponde a una duplice strategia difensiva. Google, che ha già rilevato mille copyright dalla Ibm, vuole avere un arsenale di brevetti con cui affrontare e neutralizzare le cause legali per violazione della proprietà intellettuale minacciate ai suoi danni da Apple, Microsoft e altri protagonisti hi-tech. Intende poi tutelare gli spazi di mercato di Android, il suo software per smartphone e tablet, che per il momento ha una quota di mercato rileante, ma viene insidiato dai successi della Apple e della stessa Microsoft, che da novembre avrà la sua versione Windows sui telefonini della Nokia.
L’acquisizione di Motorola Mobility da un lato aggiunge un’attività manifatturiera all’impero Google, facendola assomigliare di più alla Apple di Steve Jobs, dall’altro è destinata a rilanciare una nuova guerra tra i giganti del hi-tech, non più su computer e laptop, ma sul terreno della trasportabilità , cioè su tutti i sistemi, come gli smartphone e le tablet, che permettono di comunicare e accedere alle potenzialità dell’informatica da ogni luogo.
Quest’anno la produzione di tablet sarà di 61,9 milioni di apparecchi nel mondo, rispetto ai 19,7 milioni del 2010.
L’Apple si è rapidamente imposta in questo settore con l’iPad, ma gli altri gruppi cercano di recuperare. Amazon dovrebbe lanciare in autunno una sua tablet, la Rim (Blackberry) lo ha già fatto. Google non può permettersi il lusso di stare a guardare: di qui la conquista della Motorola Mobility, cioè della società nata l’anno scorso dalla divisione della vecchia Motorola che si occupa di cellulari (l’altra società gestisce invece il settore walkie-talkie).
Page si ripromette di lasciare piena autonomia gestionale alla Motorola Mobility, pur servendosi dell’acquisizione per sperimentare i nuovi hardware e disporre di un canale di sbocco privilegiato per il software Android.
Proprio quest’ultimo aspetto potrebbe far nascere dei problemi con alcuni alleati asiatici di Google, come Lenovo o Samsung, che si sono sempre affidati ad Android. Ora, in quanto concorrenti diretti di Motorola, si sentiranno meno tranquilli e potrebbero andare alla ricerca di altri partner, a cominciare dalla Microsoft, che viene considerata dagli analisti una delle vincitrici indirette del duello Apple-Google.
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