La mossa anti crisi del governo: pareggio di bilancio già  nel 2013

by Sergio Segio | 6 Agosto 2011 6:58

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ROMA— Inizialmente dovevano essere soltanto Giulio Tremonti e Gianni Letta a illustrare le iniziative del governo per fare fronte all’assalto degli speculatori. Ma alla conferenza stampa, a mercati abbondantemente chiusi, si è poi aggiunto Silvio Berlusconi, che da tempo ha deciso di metterci la faccia, come dimostrano il discorso alla Camera e l’incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi.
La pressione a fare subito qualcosa esercitata da imprese, sindacati e banche e l’andamento a dir poco schizofrenico dei mercati borsistici hanno consigliato il governo ad anticipare alcune misure anticrisi. Umberto Bossi commenterà  in serata: «Non andiamo al mare. Questa settimana lavoriamo per l’economia e le imprese, se no l’antipolitica dice che non ci importa del Paese» , aggiungendo che «con quello che si è deciso oggi ci siamo garantiti che da lunedì la Bce ci compra i titoli e noi facciamo il pareggio di bilancio un anno prima» .
 I provvedimenti sono quattro: anticipare al 2013 il pareggio di bilancio; introdurre nella Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio; approvare la riforma del mercato del lavoro e la «madre di tutte le liberalizzazioni» , come l’ha definita Tremonti, ossia la modifica dell’articolo 41 della Costituzione sulla libertà  economica, garantendo così che «è lecito tutto, tranne ciò che è espressamente vietato dalle leggi» . E così dopo una triangolazione con i presidenti di Camera e Senato, la prossima settimana si riuniranno in seduta congiunta le commissioni Affari costituzionali e Bilancio di entrambi i rami del Parlamento. Giovedì Tremonti riferirà  alla Camera. Nessuna manovra bis, chiarisce il responsabile dell’Economia, «abbiamo deciso di agire sulla tempistica, anticipando l’entrata in vigore di quelle norme, non sui contenuti che sono già  noti» . Ad auspicare la modifica dell’articolo 41 della Costituzione era stato anche il presidente del Senato Schifani durante la cerimonia del ventaglio. Sarà , inoltre, accelerato l’esame della riforma del mercato del lavoro. In altri termini si vuole introdurre lo «statuto dei lavori» , ma anche una norma a sostegno della contrattazione aziendale estesa erga omnes.
 Come si è giunti a queste determinazioni lo illustra Berlusconi, impegnato per tutta la giornata a anticiparne il contenuto in un ampio giro di telefonate con i leader europei (da Sarkozy alla Merkel, da Zapatero a Van Rompuy) concluso in serata con un colloquio con Obama. L’idea sulla quale sta lavorando Berlusconi (ed è stata, in particolare, al centro dello scambio di opinioni che ha avuto con Sarkozy) è di arrivare a un vertice dei ministri finanziari del G7. E, se in quel consesso, si augura il Cavaliere, «si raggiungesse un’intesa, preparare poi un G8 anti-speculatori» . «Non si può non riconoscere— argomenta poi — che il mondo è entrato in una crisi finanziaria che investe tutti i Paesi, che richiede degli interventi coordinati tra i vari Stati, soprattutto per quanto riguarda gli Stati che hanno come moneta l’euro. C’è un’attenzione particolarissima della speculazione internazionale su di noi a cui bisogna cercare di mettere un argine» . Dobbiamo dare una risposta all’emergenza dei mercati, rimarca il premier, «e i mercati non sono governati da nessuno, nemmeno dagli speculatori che hanno una vita indipendente dai Paesi» . Infine una nota tra il colore e la politica. Chi scrive domanda a entrambi se nell’incontro con le parti sociali si sia discusso dell’anticipo della manovra appena illustrato. «No» , risponde Berlusconi. Ma Tremonti interviene aggiungendo: «Se posso, una ipotesi di anticipo è stata da noi formulata ma non dettagliata perché i contatti internazionali erano in corso» . «Evidentemente — riprende la parola Berlusconi — questa discussione si è svolta mentre ero assente dal tavolo perché impegnato al telefono con un collega straniero» .
Tremonti confabula poi con Berlusconi che subito dopo scherza: «Questa è ovviamente una grande polemica che ho con Tremonti… Abbiamo un contenzioso tra di noi e quindi abbiamo deciso di sfidarci domani all’alba. Dobbiamo scegliere l’arma. Non si possono vedere tutte queste invenzioni e di vedere quante parole ci vengono attribuite che non corrispondono a verità » . Infine saluta con una battuta: «Come vedete Palazzo Letta, cioè Palazzo Chigi, non chiude i battenti in agosto…» .

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