Le isole di Trento e Bolzano dove l’Italia ha le tre «A»

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La Provincia di Trento e quella di Bolzano, sono gli enti pubblici italiani giudicati con la Tripla A, il giudizio di massima affidabilità  delle agenzie di rating che l’altro giorno hanno declassato gli Stati Uniti. Casi virtuosi che Fitch e Moody’s hanno promosso a pieni voti giudicando positivamente i conti pubblici delle due province autonome, in questo senso più vicine all’Austria (nel club delle 3A) che all’Italia (AA-).
A Trento, la conferma è arrivata a fine luglio da Fitch «per i solidi risultati di bilancio e l’elevata flessibilità  finanziaria derivante dallo speciale statuto di autonomia» . Non a torto, visto che in questa provincia montuosa dove il 60%del territorio è sopra i mille metri, il Pil pro capite è del 25%superiore alla media europea. Lo statuto speciale aiuta, ma il 90%delle tasse raccolte dal mezzo milione di abitanti resta sul territorio, dove si registra un tasso di disoccupazione del 4%contro l’ 8%italiano. «Non ci sono ricette e non vogliamo insegnare niente a nessuno — commenta il presidente della Provincia Lorenzo Dellai, 52 anni a novembre, tre figli e un passato da sindaco (era il 1990) più giovane di un capoluogo italiano — abbiamo la tipica concretezza dei montanari, anziché parlare facciamo.
L’autonomia da queste parti si è trasformata in senso di responsabilità  e l’agenzia Fitch ci ha promossi per l’equilibrio di spesa del nostro bilancio» . Anche se le opposizioni, a Trento, non sono molto d’accordo e criticano il debito della Provincia di 865 milioni di euro. «Ma bisogna distinguere l’indebitamento per finanziare investimenti produttivi a quelli per finanziare spesa corrente — precisa Dellai — cosa che evidentemente è stata compresa dalle agenzie di rating. Noi ci finanziamo tutto, dalla sanità  alla scuola, dagli insegnanti, che sono nostri dipendenti, all’università . Un’eccellenza che da quest’anno sarà  al 100%amministrata da noi. Abbiamo maggiore cura nell’uso delle risorse.
 Lo Stato è molto complesso, ma quello che sta succedendo deve servire da segnale d’allarme per una maggiore responsabilità  sulle risorse» . Da queste parti, hanno deciso di recente di ridurre del 10%la spesa della pubblica amministrazione. Personale, logistica, organizzazione, tagli di 120 milioni di euro l’anno. Nessuna riduzione invece per la ricerca e la formazione. E la classe politica? «Da tre, quattro anni abbiamo abrogato i vitalizi— precisa Dellai — abbiamo bloccato le indicizzazioni automatiche degli stipendi ed è allo studio una legge per ridurre del 10-20%l’indennità  di carica di tutto il consiglio» .
 Prossima riunione tra pochi giorni. «Si lavora, venerdì abbiamo chiuso il consiglio di giunta, ma ne abbiamo un altro il prossimo 19 agosto. Per tutto il mese abbiamo varie riunioni. Io non mi sono allontanato di molto da Trento, sto in vacanza da queste parti — specifica Dellai per telefono —. Non si sa mai. Ma non è perché c’è la crisi, per noi è normale» .


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