Caselli contro le No Tav «Rimangano in carcere»
TORINO.Nina e Marianna, le due attiviste No Tav arrestate il 9 settembre alla Maddalena per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, sono ancora in carcere. Entrambe incensurate, i legali le descrivono come «due pacifiste impegnate nel sociale». Il movimento ne chiede a gran voce la liberazione (martedì a Chiomonte erano in tremila alla fiaccolata per le due donne), ma finora ha prevalso il pugno duro della Procura di Torino. Ieri, all’udienza del Tribunale del riesame per l’istanza di scarcerazione avanzata dai legali di Elena Garberi, detta Nina, si è presentato a sorpresa anche il procuratore Gian Carlo Caselli. Insieme al pm titolare dell’inchiesta, Nicoletta Quaglino, ha chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere ritenendo che sussista il pericolo di reiterazione del reato. Alla donna, 38 anni, infermiera valsusina del 118 e madre di tre bambini, viene contestato il «concorso morale», non ci sono filmati né testimonianze che dimostrino che stesse tirando pietre contro gli agenti. L’avvocato Gian Luca Vitale, ha replicato chiedendo la scarcerazione o, in subordine, la misura dei domiciliari. I giudici si sono riservati di decidere nei prossimi giorni. Questa mattina, il Tribunale si riunirà , invece, per discutere l’istanza di scarcerazione presentata dai legali dell’altra attivista, Marianna Valenti, 20 anni, studentessa torinese.
E mentre il movimento prepara l’assemblea generale di venerdì a Villar Forchiardo, continua la polemica sulle dichiarazioni del metereologo Luca Mercalli che a Che tempo che fa aveva criticato l’arresto delle due donne e invitato ad affrontare i dati tecnici sulla Torino-Lione, senza ridurla a questione di ordine pubblico. Dopo gli strali degli ultrà del Sì Tav del Pd, Esposito e Merlo, ecco Agostino Ghiglia (Pdl) pronto a presentare un’interrogazione parlamentare. «Basta aggressioni a Mercalli» risponde Bonelli dei Verdi.
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