Cinque scommesse per Termini post-Fiat e Marchionne diventa presidente Chrysler

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TORINO – La Fiat conquista la maggioranza nel consiglio di amministrazione della Chrysler. Sergio Marchionne, già  amministratore delegato diventa anche presidente a Detroit. In consiglio entrano due nuovi amministratori di nomina Fiat, Goerg Gosbee e Scott Stuart, che si sommano ai tre già  nominati dalla casa di Torino. Così da ieri la Fiat ha 5 rappresentanti su 8 nel cda di Auburn Hills che diventa coerente con la nuova composizione dell’azionariato dove da luglio il Lingotto è ormai oltre il 50%. Escono dal board tre persone: il precedente presidente, Bob Kidder, e Scott Stuart, nominati dal Tesoro Usa; e Goerg Gosbee che rappresentava l’amministrazione canadese. Restituiti i prestiti ai due governi, Marchionne ha acquisito il diritto di dettare legge nel cda. Ora restano tre esponenti della minoranza: il rappresentante del fondo pensioni del sindacato americano e due altri esponenti del Tesoro Usa. Con il cambio di ieri il numero dei consiglieri di amministrazione di riduce da 9 a 8 perché Marchionne assomma la carica di ad e quella di presidente.
La conquista della presidenza a Detroit offre al manager italo canadese l’occasione per rivendicare il lavoro fatto e lanciare segnali di ottimismo: «Abbiamo restituito i debiti con le amministrazioni pubbliche sei anni prima del previsto e siamo sulla strada giusta per rafforzare gli obiettivi finanziari del piano 2010-2014». Parole che sembrano dare speranza alla Borsa: Fiat spa sale dell’8,5% e torna a sfiorare quota 4 euro.
Rassicura sul futuro anche John Elkann che in mattinata vola a Roma per illustrare a Napolitano le prossime mosse del gruppo di Torino e per invitarlo nello stabilimento di Pomigliano dove a gennaio si terrà  la cerimonia per l’avvio della produzione della nuova Panda. Poco dopo il presidente della Repubblica incontra anche il governatore del Piemonte, Roberto Cota, preoccupato per il destino, oggi incerto, delle produzioni a Mirafiori. Nello stabilimento torinese la cassa integrazione costringe a casa i lavoratori un giorno su due. Oggi i sindacati firmatari dell’accordo separato dell’autunno scorso hanno indetto una conferenza stampa per chiedere a Marchionne maggiore chiarezza sugli impegni presi dalla Fiat.
Qualche elemento di certezza arriva invece sul futuro di Termini Imerese. Qui la Fiat ha annunciato da tempo che cesserà  la produzione a fine anno. Il ministero dello Sviluppo economico ha comunicato ieri di aver scelto le società  destinate a occupare il sito. La decisione più importante è stata quella di scegliere la Dr di Isernia che promette la produzione di suv nello stabilimento siciliano. Esclusa dunque la proposta della De Tomaso di Gianmario Rossignolo. Perplessi i sindacati che attendono dai nuovi imprenditori certezze sul futuro occupazionale dei 1.500 dipendenti dello stabilimento siciliano.


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