E ora dico a Bonanni: andiamo con la Cgil

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A Bonanni e Angeletti si manda a dire che lo sciopero serve quanto i presidi e le altre modalità  di mobilitazione, perché il governo ha imboccato la strada di maggiori diseguaglianze, di recessione che determinerebbe anche il fallimento degli stessi obiettivi di rientro dal deficit e dal debito. Per assenza di crescita e per non aver deliberato imposte su ricchezza e patrimoni ma solo sul reddito da lavoro dipendente e delle pensioni.
Quelle di Milano e Treviso sono notizie confortanti che si sommano ai numerosi tentativi fatti in questi giorni in altre province per realizzare scioperi unitari; non tutti sono riusciti ma il risveglio si è avviato sostenuto dalle Rsu e dagli iscritti che con le loro iniziative stanno incrinando la rigida democrazia di apparato cislina, un sistema che opera come un diodo elettronico che lascia scorrere la corrente in un solo senso: dal vertice alla base, decisioni e comandi.
Il risveglio riguarda anche Raffaele Bonanni? Forse, ma per ora, tra una strambata e l’altra, si è sempre finiti a rimorchio delle rotte indicate dal ministro Sacconi. Può saltare l’asse Bonanni-Sacconi per ricostruire un’unità  d’azione tra Cisl, Cgil e Uil? Deve perché necessario, perché questa volta è chiara e condivisibile la piattaforma della Cgil in tema di patrimoniale, di tagli ai costi della politica, di misure per l’economia e la ripresa, per la contrattazione e Rsu. Per tutti coloro che nella Cisl hanno nutrito in passato dubbi in merito possono verificare il loro superamento leggendo i dettagli contenuti in ben 21 cartelle.
L’unità  d’azione delle confederazioni è indispensabile perché il governo ha già  imboccato quella strada pericolosa su cui sia la Corte dei conti, sia la relazione del governatore Draghi ammonivano di non avventurasi. Questo in primavera, dunque ben prima della lettera della Bce.
La posta in gioco è alta, per i lavoratori e per il paese. La Cisl, a Torino, non ha ancora convocato le Rsu, cosa fatta giorni fa dalla Cgil con la presenza di Susanna Camusso che sono andato ad ascoltare e al termine l’ho applaudita con convinzione. Ho la tessera Cisl da oltre cinquant’anni e anche per questo martedì 6 settembre parteciperò al corteo della Cgil a Torino, invitando altri amici e compagni della mia organizzazione a parteciparvi perché la piattaforma della Cgil è convincente, realista e alternativa a quella del governo. E poi sarò naturalmente presente al presidio della Cisl davanti alla Prefettura.
*Ex sindacalista Fim Cisl di Torino


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