General Electric punta Ansaldo Sts e Breda

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MILANO – Finmeccanica in manovra per cedere la sua divisione trasporti. Ieri il colosso della difesa ha confermato le indiscrezioni raccolte dal Tirreno, secondo cui il gruppo guidato da Giuseppe Orsi starebbe trattando la vendita in blocco di Ansaldo Breda e di Ansaldo Sts. Giorni fa lo stesso Orsi aveva dichiarato che nel caso in cui non fosse riuscito a risanare rapidamente la Breda, l’avrebbe ceduta. Alle parole dell’ad di Finmeccanica sono seguiti i fatti. Maurizio Manfellotto è stato scelto per guidare la ristrutturazione dell’azienda pistoiese e Sergio De Luca – amministratore delegato di Ansaldo Sts da cui proviene anche Manfellotto – è entrato nel consiglio del gruppo che versa in gravi difficoltà  finanziarie. Questa riorganizzazione dei vertici voluta da Orsi mirava a portare nella Breda un management di qualità , che aveva contribuito al successo di realtà  come Sts. Tuttavia, alla luce dei nuovi eventi, il ricambio ai vertici della Breda si presta invece a un’altra interpretazione. Per gestire un delicato processo di ristrutturazione in vista di una cessione in blocco, Orsi avrebbe nominato dei manager di sua fiducia. Del resto i rivali internazionali di Finmeccanica hanno da tempo raggruppato in un’unica azienda treni e sistemi di segnalamento. Solo che fino a ieri nessuno si aspettava che il colosso italiano avrebbe sacrificato un gioiello come l’Sts pur di garantire la continuità  aziendale della Breda. «Ansaldo Breda ha un portafoglio ordini enorme e spero riesca a venir fuori dalla crisi – ha commentato ieri Mauro Moretti, ad delle Ferrovie -. Negli altri paesi si tutela l’industria locale, la Germania compra tedesco, noi invece per le nostre commesse siamo costretti a fare le gare. Spero che non venga persa la filiera industriale in Italia».
Il colosso Usa General Electric, che proprio a Firenze ha il suo quartier generale della divisione trasporti, è in pole position per aggiudicassi le due società , ma anche rivali come Bombardier, Caf e Siemens starebbero osservando con interesse l’evolversi della situazione. Secondo gli esperti, mentre la Breda ha un valore negativo, l’intera Sts può valere anche 1,5 miliardi ovvero la metà  rispetto al valore registrato ieri da Finmeccanica in Borsa. Tuttavia è probabile che Ge chieda a Finmeccanica uno sconto per rilevare il buono dell’Sts insieme al cattivo della Breda. Gli analisti valutano che un prezzo giusto per lanciare un’Offerta pubblica sul 60% di Sts che è quotato in Borsa oscilli tra 9 e 11 euro per azione. Pagare 9 euro significherebbe infatti riconoscere al gruppo dei sistemi un valore di almeno 15 volte gli utili attesi. Ma a prescindere dalle valutazioni che Finmeccanica riuscirà  a spuntare, tutti gli esperti giudicano positivamente l’operazione. E questo non tanto per i risvolti economici-finanziari di cedere un’attività  che brucia cassa, ma per motivi strategici, dato che Finmecacnica potrà  così focalizzarsi nei settori dove ha una forte leadership come la difesa e l’aereospaziale. Non a caso ieri a Piazza Affari la notizia è stata festeggiata: il titolo Ansaldo Sts ha guadagnato il 20% a quota 6,6 euro e Finmeccanica (+16,9% a 5,2 euro) ha fatto anche meglio considerando che controlla solo il 40% del gruppo dei sistemi.


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