Il no delle opposizioni. Il sindacato boccia i ritocchi

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E poi c’è la mannaia della fiducia che cancella il ruolo della minoranza: «Avevano promesso di non presentarla ma hanno cambiato le carte in tavola». E dunque, lamenta Bersani, «nessuna proposta dell’opposizione tesa a mettere equità  nel carico della manovra è stata accolta», mentre il governo «testardamente ha voluto insistere sull’inutile e scriteriata proposizione dell’articolo 8».
La manovra «non ci piace e non la voteremo», annuncia il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa. Che poi aggiunge: «Ma quello che hanno deciso di fare almeno lo facciano subito senza perdere altro tempo». Come dire, «meglio tardi che mai». Il terzo polo chiede «una discontinuità  del governo» e stavolta entra in sintonia con Antonio Di Pietro (Idv), che definisce la fiducia come un «atto di vigliaccheria» e invita il governo ad «andare a casa».
L’aspetto più inquietante di questo parto travagliato, secondo il parere di Francesco Rutelli (Api), riguarda i continui cambi di rotta del governo: «La manovra di agosto è già  stata divorata dai mercati e ora abbiamo la sensazione che stiamo andando verso la quinta manovra destinata a vedere poi l’arrivo della sesta e della settima e a inoltrarci fino a un precipizio senza fine». Insomma, osservava ieri sera il leader dell’Api, «qui c’è un’opposizione che ha dichiarato di essere pronta a votare misure, anche difficili e impopolari, ove fossero strutturali e credibili».
Confindustria valuta «positivamente la decisione presa dal governo di introdurre alcune misure che vanno nella direzione di rafforzare l’efficacia della manovra». Ma ora, oltre alla Cgil, anche Cisl e Uil — che sabato saranno in piazza a Bologna — tornano ad alzare la voce: «Siamo contrari sia all’aumento dell’età  pensionabile per le donne sia all’aumento dell’Iva», ha detto Raffaele Bonanni. Che si trova a proporre la stessa ricetta sostenuta da Bersani: «Il governo introduca una patrimoniale, escludendo la prima casa, e ripristini il contributo di solidarietà  facendo pagare chi guadagna di più e possiede di più». Per Luigi Angeletti (Uil), poi, «l’emergenza finanziaria non può giustificare l’aumento dell’Iva, soprattutto delle aliquote più basse».
Contro l’incremento dell’Iva si schiera anche la Confcommercio, perché ne risentiranno consumi e occupazione: «Occorrono certamente misure efficaci e credibili per rafforzare la fiducia dei mercati». Nelle pieghe della manovra, denuncia il Forum del trasporto ferroviario (Ntv, Arriva Db, Arenaways, Assofer, Fercargo), c’è «un articolo che ha l’evidente obiettivo di ostacolare ulteriormente la liberalizzazione del trasporto su ferro a esclusivo beneficio del monopolista statale».


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