La Russa vuole prendersi i vertici dell’Esercito
Tira aria di bufera ai vertici dell’Esercito. Tra pochi giorni scadrà per raggiunti limiti di età il mandato dell’attuale Capo di Stato Maggiore, generale Giuseppe Valotto, ma già da alcune settimane è cominciata la battaglia per la sua successione. Ad agitare le acque è la decisione del ministro della Difesa Ignazio La Russa (nella foto) di sostituire Valotto con il suo capo di gabinetto, il generale di corpo d’armata Claudio Graziano. Una scelta che non piace ai vertici dell’Esercito al punto da suscitare la minaccia di dimissioni di massa nel caso la nomina di Graziano – letta come scelta dettata esclusivamente da criteri politici – dovesse essere confermata dal governo. La situazione è talmente tesa che il consiglio dei ministri si preparerebbe a prorogare l’incarico di Valotto, in modo da far abbassare la temperatura. Si tratta di una scelta tattica. Sei mesi (ma qualcuno parla anche di un anno) di proroga consentirebbero infatti di liberare il campo dai possibili concorrenti di Graziano, visto che molti dei generali attualmente in pole position per la sostituzione di Valotto andrebbero in pensione. A partire dai nomi più papabili, quelli degli ufficiali più esperti e più anziani sui quali non ci sarebbero discussioni da parte di nessuno.
Esclusi i criteri di merito (a quel livello tutti sono all’alteza dell’incarico», confidano alcuni militari) per tradizione a sedere sulla poltrona più prestigiosa dell’Esercito è il generale con maggiore anzianità . Se la consuetudine venisse rispettata, spetterebbe al generale Rocco Panunzi, anche lui però prossimo alla pensione. Nella graduatoria il nome del generale Graziano figura al ventesimo posto, anche per la sua relativamente giovane età , 58 anni. Un particolare che gli garantirebbe almeno sette o otto anni di comando, e questo a prescindere da chi siede a Palazzo Chigi.
Accademia militare di Modena, l’ultimo incarico operativo è stato come comandante dal 2007 fino al 2010 della Missione Unifil in Libano. A suscitare dubbi tra le stellette sono soprattutto i criteri squisitamente politici con cui Graziano si ritrova improvvisamente in cima alla lista dei possibili sostituti di Valotto. Dubbi anche tra i consiglieri militari dei massimi vertici dello Stato. Contrari alla sua nomina non sarebbero solo i generali che si sentono scavalcati e che adesso minacciano le dimissioni in massa, ma anche i due sottosegretari alla Difesa Guido Crosetto e Giuseppe Cossiga.
L’ultima parola su cosa accadrà adesso dovrà dirla il governo, che potrebbe prendere una decisione già nel prossimo consiglio dei ministri. E visto come si sono messe cose, la soluzione più probabile sembra essere quella di una proroga in modo da far calmare le acque. Un modo per prendere tempo in attesa di tempi migliori. Come sempre.
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