LO ZAR CHE CI ALLONTANA DALL’OCCIDENTE

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Congratulazioni a Berlusconi! L’amico Putin ritornerà  a essere il presidente della Russia praticamente per sempre perché dire per 12 anni – questo è il tempo di durata di due mandati – è come dire per sempre. E di me che sarà ? Temo forse che se io, in quanto scrittore, scriverò qualcosa di poco rassicurante e poco gradito al nuovo-vecchio presidente della Russia, Putin; se scriverò, per esempio, che la sua è una dura-morbida dittatura o che tra 12 anni la Russia sarà  matura per una rivoluzione simile a quella araba di quest’anno, a Mosca mi daranno addosso? No, per il momento non ho nulla da temere. Per ora, almeno. Poi si vedrà .
Oggi la mia giornata è cominciata come ogni sabato. Ho accompagnato Maja, mia figlia di sei anni, allo stomatologico per farle controllare i denti di latte prossimi a cadere e poi sono andato con lei ai giardinetti. A metà  giornata è arrivata la notizia che avremmo avuto ancora Putin, ma nessuno dei miei conoscenti ha chiamato. Il telefono è rimasto muto: evidentemente nessuno di loro lo considerava una novità . Si è detto che quest’estate Putin e Medvedev hanno fatto insieme una gita in bicicletta in un parco nei dintorni di Mosca, entrambi giovani, belli, in forma, e che al ritorno Medvedev non era più lo stesso. Evidentemente doveva essere accaduto qualcosa, del resto erano in molti a saperlo già  in anticipo che sarebbe stato lui e non Medvedev il futuro presidente.
In realtà , erano in parecchi a sperare in un “miracolo”, pensavano che sarebbe stato Putin stesso in coscienza a rifiutare perché assumersi il peso del governo della Russia per altri 12 anni è come guidare un’autobotte piena di miscela esplosiva, portare un carico imbarazzante e gravoso. Ma a quanto pare deve aver deciso che nessun altro è in grado di cavarsela meglio di lui e poi il gusto del potere è sempre dolce, anche se sa di benzina. Ma allora perché erano in parecchi a sperare in un “miracolo”?
Forse perché Medvedev in questi ultimi due anni ha voluto avvicinare la Russia alla comunità  internazionale, o meglio ai valori europei, e la Russia di ciò ha un enorme bisogno. E ha anche promosso il suo processo di modernizzazione, criticato il suo sistema penale, simile a quello dei tempi dei lavori forzati zaristi e dei Gulag staliniani, ha ribattezzato la milizia polizia, si è avvicinato alle posizioni della coalizione occidentale sulla questione libica, etc.
Ma Putin non ha mai smesso di essere il primo cittadino della Russia. Putin ha molte facce. Il suo stile di vita è perfettamente europeo e ciò ci rallegra, ma lui manifesta una palese nostalgia per la grandezza del passato sovietico della Russia, cosa che è motivo di particolare afflizione per i nostri vicini. Al contrario di Medvedev, è assai probabile che conduca la Russia non verso l’Europa, ma verso una tortuosa “terza via”, attraverso il percorso di vari Venezuela, o di altri strani paesi amici, e questo è un cammino che assai difficilmente riuscirà  gradito all’Occidente. Ma Putin non è una giovane bellezza del Sud destinata a piacere a tutti! E che dire poi della sua sete di sangue? Ci saranno altri Chorkovskij? Non si sa. Ma da noi in Russia il terrore è sempre stato uno stimolo per l’azione.
In compenso posso dire per certo che Putin, con le sue idee, è molto più liberale dell’80% della popolazione russa, che in generale ha posizioni più nazionaliste delle sue. Se Putin si dimostrerà  pragmatico sarà  un bene per tutti. E anche per me. Se le libertà  individuali che abbiamo acquisito grazie a Putin all’inizio degli anni 2000 continueranno a esistere, sarà  un fatto positivo. Ma l’etica nel paese è in declino, sono in aumento le aggressioni personali. Di recente il leader dei comunisti russi Gennadij Zjuganov ha dichiarato che in Russia il numero dei delitti è 20 volte superiore a quello dei paesi dell’Unione Europea. Si tratta di un primato piuttosto inquietante. Ma se nei prossimi anni si comincerà  a perseguire un’alleanza ideologica tra il potere e la religione, nello stile iraniano, per moralizzare i costumi e annacquare l’originalità  della nostra identità  slava, ciò potrebbe produrre effetti imprevedibili. Allora evviva il Putin pragmatico! Noi non abbiamo bisogno degli ayatollah dell’est. Ma il telefono continua a tacere. Nessuno reagisce.
(Traduzione Nadia Cicognini)


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