Ma Giulio continua a ostentare ottimismo: io vado avanti

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Nella quale respinge tutte le domande che richiamano i problemi di casa.

«Qui si parla del Fondo monetario e dell’Italia nel Fondo. Come si dice, cuius regio eius religio, di chi è la regione sia la religione», dice per non rispondere sul futuro nel governo. Glissa anche sul quesito in merito alla titolarità  della cabina di regia dei provvedimenti per la crescita, che Palazzo Chigi vorrebbe dirigere. Anche se fa capire, snocciolando le varie misure in cantiere, di avere ancora in mano il timone degli interventi da attuare. E per far capire meglio che il suo ruolo nel governo è solido, mette in luce come i conti pubblici siano stati messi «in totale sicurezza» in grado di resistere anche agli shock esterni e ai saliscendi dei mercati. E ciò «anche senza crescita, che pure è necessaria e richiede un’azione collettiva».

Scherza anche coi giornalisti che il giorno prima avevano cercato invano di intercettarlo: «Vi ho aspettato fuori l’albergo ma non vi ho visto, e mi sono preoccupato. Dove eravate?».

In mattinata era stato visto con un’espressione decisamente più seria, impegnato con auricolare e telefonino, fuori dalla sala in cui si svolgeva la riunione del Comitato monetario e finanziario del Fmi. Ma poi finito l’incontro aveva ripreso un’espressione decisamente più distesa. Anche se sorpresa di fronte all’affollamento di telecamere e microfoni anche della stampa straniera che lo seguivano. Evidentemente non si aspettava tale interesse. Ma a Washington l’Europa e l’Italia, in questi giorni di lavori del G20 finanziario e del Fmi, hanno fatto notizia.

«Ho in programma degli incontri bilaterali» dice per spiegare che non ha intenzione di dire altro, tantomeno sui problemi politici dell’Italia e del suo governo. Svicola sulle domande ma no n risparmia le battute ai giornalisti che, nonostante il suo rifiuto di parlare, lo seguono sperando in un suo ripensamento, accompagnate dal corteo di telecamere. Si imbatte nell’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, col quale scambia solamente un breve saluto promettendo di parlare più a lungo in un’altra occasione, e si intrattiene con il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini. Poi finalmente cede al pressing della stampa, ma solo per una dichiarazione a radio e televisione. In cui si parla di conti pubblici, ma non ovviamente di politica.


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