Marchionne frena sul piano Fiat: rivediamo i volumi

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FRANCOFORTE – La Fiat sta rivedendo i tempi di uscita dei modelli previsti dal piano Fabbrica Italia: «Confermiamo il piano ma valutiamo il lancio delle vetture e i volumi produttivi», dice Sergio Marchionne al termine di una lunga giornata di incontri al Salone di Francoforte. Un segnale di preoccupazione nel giorno in cui il Lingotto lancia uno dei suoi modelli più importanti, la Nuova Panda prodotta a Pomigliano. «La prudenza – aggiunge l’ad – non è solo della Fiat ma di tutti i costruttori. Prima di lanciare un nuovo prodotto bisogna essere sicuri». Giornata iniziata con un ringraziamento a Sacconi: «Con l’articolo 8 abbiamo ottenuto, insieme a tutti gli industriali italiani, quello che volevamo: la garanzia della governabilità  nelle fabbriche». Eppure quello stesso articolo non è di per sé sufficiente a garantire la permanenza di Fiat in Confindustria: «Non sono cose collegate. Valuteremo a tempo debito, anche se l’articolo 8 ha tolto alcune delle ragioni per cui ce ne saremmo andati», dice l’ad.
Ma è il quadro generale dell’economia italiana che preoccupa il Lingotto. Pesa l’immagine dell’Italia nel mondo. Nonostante i ruoli differenti, Marchionne e Montezemolo lanciano dai loro stand un messaggio simile: «Bisogna fare sapere a tutti che l’Italia non è la Grecia – sintetizza il presidente della Ferrari – e quello che si vede nei nostri padiglioni è la dimostrazione che c’è un’Italia vincente. Siamo un biglietto da visita importante. E’ necessario prendere decisioni coraggiose». Con un governo tecnico? «Tocca alla politica. Se fallisce si vedrà ».
Incoraggiamenti importanti in una vetrina come quella tedesca, dove da tempo si guarda con sospetto a quanto accade a Roma. «Fa male – riconosce Marchionne – vedere che l’Italia è considerata la pecora nera. Tutti ci stanno guardando. In questo momento è soprattutto decisivo essere credibili». Per questo è di particolare importanza la scelta di Angela Merkel di visitare giovedì lo stand Fiat, unico padiglione non tedesco del tour.
Nella vetrina dell’Italia a Francoforte la Fiat presenta la Nuova Panda realizzata nello stabilimento che probabilmente verrà  inaugurato il 3 novembre da Giorgio Napolitano. Da lunedì sera l’utilitaria Fiat ha un nuovo concorrente, la «Up!» della Volkswagen. Marchionne la liquida con una battuta: «E’ un goffo tentativo di imitazione». Poche parole anche per la querelle tra Volkswagen e Suzuki, nata dalla scelta giapponese di acquistare motori diesel dalla Fiat. Avete fatto ingelosire i tedeschi? «Con Suzuki abbiamo un rapporto di lunga data». Che difficilmente scalzerà  in India l’alleanza con Tata. Ieri proprio Ratan Tata è arrivato allo stand Ferrari per una visita non solo di cortesia. Resta aperta la questione della missione produttiva di Mirafiori: «La definiremo nei prossimi giorni» . Temete che in Usa si assorbano più suv che in Europa? «Quelli del segmento C saranno comunque più venduti in Europa». Qualche incertezza anche sui tempi di uscita della Nuova Punto prevista per il 2013: «Bisogna definire stile e contenuti». Un progetto a rischio? «Non scherziamo. E che ci facciamo a Melfi? I pomodori?».
Chi non ha problemi è la Ferrari che quest’anno batterà  il record di vendite. Tanto che da qualche mese a Maranello hanno assunto un sarto d’eccezione: sarà  Lapo Elkann a suggerire ai clienti le linee di tessuti e i colori per l’allestimento degli interni delle auto superlusso della Scuderia.


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