Nuove politiche, le ”ricette” di 200 esperti: “Serve convergenza di interessi”

by Sergio Segio | 30 Settembre 2011 10:35

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MILANO – Innovare il welfare è possibile. Ne è convinto Espanet, un network formato da una rete di studiosi di varie discipline impegnato a promuovere un dibattito interdisciplinare sulle politiche sociali. E per l’occasione oltre 200 tra i maggiori esperti di politiche sociali italiani ed europei si sono dati appuntamento al Politecnico di Milano, da ieri a sabato 1 ottobre, per analizzare le trasformazioni in corso nei sistemi di welfare europei, con particolare attenzione al caso italiano. La crisi economica degli ultimi anni, ma anche i processi di cambiamento sociale, economico e demografico che hanno riguardato l’Europa, hanno richiesto grandi processi di revisione degli assetti di welfare, in modo da rendere la protezione sociale più adeguata ai bisogni e, visto il periodo, più sostenibile sul piano finanziario.

Ha affermato, nell’intervento di apertura della tre giorni, Costanzo Ranci, coordinatore della conferenza e docente di sociologia al Politecnico di Milano: “La crisi richiede soluzioni nuove nei programmi di welfare, perché impone una revisione profonda dell’attuale sistema. Aspetti cruciali dell’agenda politica, come la riforma dell’età  pensionabile, la revisione del sistema assistenziale, la riforma fiscale e la lotta all’evasione fiscale, nonché le forme di protezione contro povertà  e disoccupazione, vanno affrontati in chiave innovativa, proprio perché la crisi impone ‘ricette’ diverse rispetto a quelle usate fino ad  ora”.

E ha aggiunto: “Appare paradossale che in questa fase storica, caratterizzata dalla discussione sui tagli al bilancio e sui restringimenti dei benefici si parli in un convegno che si intitola ‘Innovare il welfare’. Penso però che il tema abbia ancora un senso. I periodi di crisi al momento sono momenti di paura o tensione, ma sono anche quelli che portano a profonde trasformazioni. A patto che ci sia una convergenza di interessi. Il welfare italiano – ha aggiunto – è fortemente squilibrato, con una evidente ‘dualizzazione’. Parlare di innovazione adesso significa svincolare il ragionamento dai vincoli di bilancio con un ripensamento globale del welfare”.

Il convegno del Politecnico, dopo la sessione plenaria di ieri e le prime sessioni parallele (ben 31 nei 3 giirni di convegno) continuerà  oggi con altre sessioni parallele nel corso del mattino e del pomeriggio, che vedrà  relatori del calibro di Chiara Saraceno, Tito Boeri e altri studiosi di fama internazionale. Un confronto di altissimo livello, tipico del contesto accademico che fa da cornice all’avvenimento. (da.iac.)

 

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