Strasburgo richiama l’Italia «Piantatela con la xenofobia»
Lo dice, anzi lo ribadisce, il Consiglio d’Europa di Strasburgo, che tempo fa aveva già criticato l’Italia per l’eccessiva lunghezza dei processi. L’indice questa volta è puntato contro il mancato rispetto dei diritti umani nei confronti dei rom e dei migranti in generale. E’ netta l’analisi del Commissario del Consiglio d’Europa Thomas Hammarberg, lo stesso che lo scorso maggio è venuto in Italia per monitorare la situazione. L’idea che si è fatto è pessima ma corrisponde al vero. «E’ arrivato il momento per l’Italia – si legge nel rapporto presentato ieri – di sviluppare con vigore le disposizioni del codice penale relative ai reati di matrice razzista per arginare il continuo uso di slogan razzisti da parte dei politici». Hammarberg, che non fa nomi anche se è evidente a chi si riferisce (leghisti vari e affini), sostiene che negli ultimi tre anni in Italia non è stato fatto alcun passo avanti per garantire il rispetto dei diritti umani di rom e immigrati. Non sono accuse generiche le sue, visto che si riferisce alla continua pratica degli sgomberi e anche al comportamento delle forze dell’ordine. «E’ necessario migliorare la gestione dei reati di matrice razzista – si legge nel rapporto – e combattere la cattiva condotta, a sfondo razziale, da parte della polizia». Sono accuse gravissime, ma in fondo non è altro che un resoconto della cronaca di centinaia e centinaia di sgomberi che hanno avuto «un impatto negativo sulla fruizione non solo del diritto alla casa, ma anche di altri diritti umani, compreso il diritto dei bambini all’istruzione».
Il Commissario, oltre ad ammonire duramente l’Italia, riserva al nostro paese anche alcuni suggerimenti, tra cui la necessità di promuovere la conoscenza della storia e della cultura del popolo rom, magari attraverso schede informative messe a punto dal Consiglio d’Europa. Tanto per scongiurare l’ipotesi che vengano scritte dal ministro Bobo Maroni e dai suoi amici leghisti e post fascisti.
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