Un blog: “Ecco i politici gay e omofobi”

Loading

ROMA – Un blog pirata con un dominio estero. Una pagina coloratissima con la scritta Listaouting e la pretesa di svelare dieci nomi di politici gay, «o di altre differenti sessualità », che sono al tempo stesso omofobi. E’ nata come una vendetta per la bocciatura in Parlamento della legge contro l’omofobia. L’aveva annunciata Aurelio Mancuso, militante pd e storico leader dei movimenti in difesa dei gay, che ora dice: «Non sono stato io», ma giustifica la pubblicazione e riconosce di averla “ispirata”. Nell’elenco ci sono parlamentari del Pdl, della Lega, dell’Udc, un governatore di Regione e un sottosegretario. Nessuna prova però. Niente che attesti che quanto si dice è cosa vera, e non solo un «rigagnolo di pettegolezzi», come denuncia il presidente di Arcigay Paolo Patané.
I diretti interessati non sembrano prendersela troppo. «Temevo di essere finito in una lista di interisti occulti», dice il vicecapogruppo pdl alla Camera Massimo Corsaro, da buon juventino. «Per avvantaggiarmi del politically correct dovrei avallare l’informazione – scherza Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl – ma sono un banale eterosessuale». Più piccato Mario Baccini, che assicura di essere stato chiamato da un centinaio di donne preoccupate, a partire da sua moglie. Per fortuna ci sarebbe «un comitato femminile per la tutela del maschio latino» che chiede all’Unesco di riconoscerlo «come maschio patrimonio dell’umanità ». Non sorride affatto Roberto Formigoni, governatore della Lombardia: «Fantasie malate di personaggi inqualificabili», è il suo commento.
Non sorride soprattutto gran parte del mondo omosessuale. Negli Stati Uniti l’outing è nato per contrastare i politici che, per nascondere la loro omosessualità , se la prendevano con i gay. Lo ha inventato un giornalista, Michelangelo Signorile, che sulla rivista The Advocate smascherava l’ipocrisia, e forniva le prove. Quel che accade da noi è diverso. La lista vuota e anonima dà  in pasto al popolo della rete un mero pettegolezzo. Lo fa girare, offendendo così gran parte delle associazioni Lgbt (acronimo che indica lesbiche, gay, bisessuali e transgender). «Un’operazione becera, vile, barbara, che ricorda il caso Boffo», attacca Alessio De Giorgi, direttore di Gay. it. «Un’azione piratesca, un outing all’amatriciana», per Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. «Irricevibile», dice il circolo Mario Mieli. Controproducente, sostiene Imma Battaglia: «Su questi argomenti, sull’incoerenza tra la vita e la politica, gli italiani non sono disposti a indignarsi come succede negli Stati Uniti», spiega l’organizzatrice del primo gay pride italiano. E poi, la lista ha un effetto negativo perché «distrae dalle campagne che il movimento sta lanciando per adeguare l’Italia agli standard europei sui diritti civili».
Contrari ma più comprensivi Paola Concia e Ignazio Marino. La deputata Pd che da alcuni di quei politici in lista, e da molti altri, ha visto bocciare senza appello la sua legge contro l’omofobia, chiede che non parta una guerra tra bande, e invita a una riflessione seria sulla coerenza in politica. Il senatore democratico considera l’iniziativa sconsiderata, ma «figlia della radicalizzazione del dibattito sui diritti civili in un Paese in cui la politica non riesce ad affermare laicamente il principio di piena uguaglianza dei cittadini».
Mara Carfagna parla di «bufala cinica e violenta. Diffamazione gratuita che non aiuta certo la lotta contro l’omofobia». Per la parola diffamazione, però, il ministro delle Pari Opportunità  incappa nelle critiche del pd Dario Ginefra, che la accusa di lapsus freudiano: «Considerare una persona gay non vuol dire diffamarla». Con durezza, Emma Bonino dice a Repubblica: «E’ una vicenda spaventosa. E grave. Se uno pretende di essere “altro”, anche nel senso di rispettoso, tollerante, non risponde per ritorsione con la stessa moneta di chi lo attacca. Credo sia stato fatto un terribile errore».


Related Articles

Migranti, Commissione Ue e Berlino fermano Salvini: «Sophia non si tocca»

Loading

Le navi della missione europea continueranno a portare i migranti nei porti italiani. Il ministro sale al Quirinale e abbassa i toni

SE L’ALTRO DIVENTA UN MALE DA ESTIRPARE

Loading

I rom sono odiati e temuti più dei migranti. Li si disprezza quando vivono nei campi, ignorando che spesso non è una scelta ma una necessità per mancanza di alternative

Offese, violate e mutilate

Loading

Mezzo milione le donne infibulate solo in Europa.  Il Parlamento Europeo ha chiesto ai Paesi membri di vigilare per evitare, come sta accadendo, lo sviluppo di pratiche contro le più giovani

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment