AMIANTO, 3 EX DIRIGENTI CONDANNATI

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La causa delle tragiche morti è l’amianto che ha provocato alle vittime asbestosi, malattia respiratoria cronica per la quale non esiste cura, e mesotelioma pleurico, tumore maligno che in genere porta alla morte entro un anno da quando viene scoperto. Il giudice del Tribunale di Bergamo Aurelia Del Gaudio ha condannato, in primo grado: Giuseppe D’Antoni, direttore dello stabilimento di Sabbio dal 1961 al 1965, a 3 anni; Giorgio Lania, membro del comitato di gestione del reparto di Sabbio dal 1973 al 1975, a 2 anni e 6 mesi; Massimo Pugliese, direttore dello stabilimento dal 1976 al 1980, a 2 anni e 4 mesi. Ai tre sono stati condonati rispettivamente 8, 5 e 3 mesi. Gli ex dirigenti erano stati condannati in primo grado nel 2005 (con sentenza ancora in appello) per la morte di altri 18 operai.


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Quando si parla di rilancio dell’economia, la risposta è sempre la stessa: non ci sono le risorse. Lo stesso vale per la tutela del lavoro o per l’acqua pubblica: niente risorse.

Perché servono le rappresentanze L’egoismo sociale non è una risposta

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Se mi è permesso per una volta dissentire dalla linea di opinione del Corriere vorrei segnalare il mio preoccupato sconcerto per la generalizzata voglia di spappolare ogni forma e struttura di rappresentazione sociale intermedia, sindacale, datoriale o associativa che sia.

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