Arpe scende in campo per rilanciare Bpm “Ci metto la faccia, nessun compromesso”

by Sergio Segio | 13 Ottobre 2011 7:00

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MILANO – «Ci voglio mettere la faccia, per poter essere parte del rilancio del gruppo ma non sono disposto a scendere a compromessi». Con queste parole l’ex amministratore delegato di Capitalia, Matteo Arpe, è sceso ufficialmente in campo nella corsa per il rinnovo dei vertici della Bpm, in un incontro che ha visto l’avvio della “campagna elettorale”. La prima a partire è stata la lista che vede il professor Marcello Messori correre per la presidenza del consiglio di sorveglianza. Una lista sponsorizzata dai sindacati nazionali Fabi e Fiba (ieri erano presenti i due responsabili Lando Sileoni e Giuseppe Gallo) in antitesi con la lista presentata dall’associazione Amici (capitanata dal professor Filippo Annunziata). La lista Messori prevede, in caso di vittoria, la nomina di un consiglio di gestione guidato appunto da Arpe. Il quale nel suo incontro di presentazione ha anche rassicurato la platea sui livelli occupazionali futuri: «Non ho mai fatto programmi di esodo del personale, semmai preferisco assorbire gli eccessi con l’incremento degli sportelli – ha detto – credo sia meglio aprire nuove filiali o tenere la banca aperta anche il sabato e quindi far crescere i ricavi, piuttosto che abbattere i costi tagliando il personale».
Anche Marcello Messori, candidato alla presidenza del consiglio di sorveglianza, ha spiegato la sua filosofia, molto favorevole alla cooperativa ma senza i vizi del consociativismo ed ha auspicato «un’evoluzione molto forte della banca, che ha le caratteristiche per diventare leader nazionale ma non ha ancora sfruttato le sue potenzialità ».
Intanto la Bpm continua a restare sotto i riflettori. In attesa dell’assemblea del 22 ottobre, che dovrebbe approvare il nuovo statuto (l’ok di Bankitalia è atteso entro quella data, per quanto finora via Nazionale non si sia pronunciata in proposito) ed eleggere il consiglio di sorveglianza, continua il pressing delle autorità  di vigilanza. Ieri è stata la volta della Consob, che in una lettera inviata al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale (nonché per conoscenza alla Banca d’Italia) ha chiesto di avere copia del documento sulle carriere interne alla Bpm, nonché le considerazioni della banca. Una richiesta che ha anche una scadenza precisa: entro tre giorni, dunque sabato, con risposta anticipata via fax. Non è escluso che possa essere convocato un cda entro quella data (un consiglio sulla vicenda era stato fissato per il 18 ottobre). E sempre ieri si è recato a Roma, presso gli uffici della Consob, il direttore generale della Bpm Enzo Chiesa. L’incontro, a quanto si apprende, sarebbe stato focalizzato sul prospetto per l’aumento di capitale da 800 milioni, che la banca si appresta a varare e su cui l’Authority deve ancora dare il via libera. Anche su questo versante il tempo stringe: non solo ci sono le pressanti richieste di Banktialia su questo versante, ma il 31 ottobre scade il contratto con le banche che hanno formato il consorzio di garanzia.

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