Avio, la Cdp accelera sul dossier respinte le offerte di Mtu e Safran

by Sergio Segio | 1 Ottobre 2011 6:17

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MILANO – Si fanno sempre più concrete le possibilità  che Avio sia la prima società  partecipata dal Fondo strategico italiano, lo strumento creato dal governo e finanziato con i soldi della Cassa depositi prestiti per difendere – con un termine diventato di moda negli ultimi mesi – “l’italianità ” delle società  che operano in settore rilevanti dell’economia.
Secondo fondi finanziarie, gli advisor sarebbero già  al lavoro sul dossier (uno di questo è Mediobanca) per studiare il processo che porterebbe il fondo della Cdp nel capitale della società : la suddivisione dell’azionariato vede il private equity Cinven azionista di controllo con l’84% delle quote, mentre Finmeccanica ne controlla un altro 14%.
I problemi per il governo vengono dal fatto che Cinven ha deciso di liquidare la sua partecipazione. Vorrebbe farlo attraverso il collocamento in Borsa di Avio, alla cui guida siede da qualche mese Francesco Caio, il manager che in Italia è già  stato amministratore delegato di Indesit mentre in Inghilterra è stato a capo della società  di tlc Cable & Wireless.
Ad accelerare le operazioni stanno contribuendo le indiscrezioni secondo cui il fondo Cinven avrebbe già  ricevuto alcune offerte. Si tratta di qualcosa di più di sondaggi: dopo i rumors che vorrebbero la francese Snecma/Safran della partita con una proposta che si aggirerebbe sui 3,5 miliardi di euro, ieri l’edizione tedesca del Financial Times ha scritto di una offerta arrivata dal gruppo Mtu, a sua volta titolare di una proposta attorno ai 3 miliardi. Sempre sull’Ft Deutschland si legge che Cinven avrebbe respinto entrambi i pretendenti perché i suoi manager sono convinti che si potrebbe ottenere di più.
In realtà , c’è da considerare che della partita è anche il governo italiano. E siccome Avio – che nasce come il settore aeronautico della Fiat all’inizio del secolo scorso – è una delle società  leader a livello mondiale sia per l’aviazione civile sia per quella militare, Palazzo Chigi non vede di buon occhio l’ingresso di colossi stranieri.
Cinven, si legge ancora sul Financial Times, potrebbe però valutare di separare le attività  di Avio e mettere in vendita quelle nelle turbine, ovvero gli asset a cui guarda Mtu, dando così una seconda possibilità  alla società  tedesca. Avio è al quarto posto nelle turbine in Europa alle spalle degli inglesi di Rolls-royce, e dei due pretendenti Snecma/Safran e Mtu.
L’alternativa allo studio degli advisor per conto della Cdp passa dalla possibilità  di un ingresso del Fondo strategico connesso alla quotazione in Borsa di Avio: ufficialmente lo sbarco a Piazza Affari rimane l’opzione del fondo Cinven che l’ha ribadito con un comunicato pochi giorni fa.

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