Bankitalia, l’ipotesi Bini Smaghi

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ROMA — «I tempi saranno brevi, ma la decisione non è stata ancora presa, perché ci sono diversi problemi da risolvere»: Silvio Berlusconi, intercettato dai giornalisti a Montecitorio gela ogni ipotesi di accelerazione sulla nomina del nuovo governatore della Banca d’Italia al posto di Mario Draghi che a novembre si trasferirà  a Francoforte per guidare la Bce. Il premier torna dunque a fare un passo indietro dopo le voci che lunedì sera si erano diffuse in merito a un’ imminente scelta. Invece l’attesa prosegue in un clima di stop and go che confonde. La novità , se così si può definire, è l’indicazione, ma si tratta di una conferma, sulla presenza di Lorenzo Bini Smaghi «nel novero dei candidati» alla successione di Draghi.
Che sono quindi tre, Bini Smaghi, il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, e il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli. Lunedì sembravano essersi rafforzate le chance del candidato interno, Saccomanni, indicato dal Pdl e preferito dal premier, secondo quello che lo stesso Berlusconi ha fatto trapelare nelle due ultime settimane. Ieri si è riparlato di Bini Smaghi, che lascerebbe il suo posto nel comitato esecutivo della Bce a disposizione del rappresentante francese così come chiede il presidente della Francia Nicolas Sarkozy.
Mentre a tenere alto il nome di Grilli ci ha pensato Umberto Bossi, tornato a lodare la milanesità  del direttore generale del Tesoro sostenuto dal ministro Giulio Tremonti. «Sono tutti romani, mettiamoci un milanese, che è preparatissimo», ha detto il leader della Lega aggiungendo che «tra qualche giorno si voterà , ma la decisione spetta a Berlusconi… dopo aver ascoltato tutti noi».
Forse il Senatur pensa che il premier, probabilmente, approfitterà  della prossima riunione del Consiglio dei ministri, prevista per giovedì, per fare una sorta di sondaggio informale allo scopo di avere un’indicazione. Di più non potrebbe fare visto che secondo le procedure previste dalla legge la decisione del governo può essere presa solo dopo il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia sul nome proposto dal presidente del Consiglio. Il Consiglio si riunirà  lunedì 24 ottobre, quindi Berlusconi può aspettare ancora qualche giorno per sciogliere le riserve. A meno che non voglia ulteriormente temporeggiare rischiando di dover fare nomine ad interim. «Ne stiamo parlando e arriveremo in tempi brevi a una decisione che sarà  presa nel solco dell’equilibrio e del consenso», ha aggiunto il premier.
Intanto Francesco Rutelli, leader di Alleanza per l’Italia e capogruppo del terzo polo a Palazzo Madama, ha annunciato di aver «chiesto che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi venga a riferire sulla designazione al vertice della Banca d’Italia, che resta prioritaria».


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