Faro su Consob e Bankitalia per la truffa dei Parioli

by Sergio Segio | 20 Ottobre 2011 7:26

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Ma anche nei confronti di Bankitalia. Nessuna ipotesi di reato ancora ma i magistrati partono dal fatto che vi furono segnalazioni rivolte alla stessa Commissione di vigilanza già  dal 2009. Anno in cui la fiducia di centinaia di clienti e decine di vip verso il mago dei derivati cominciava a traballare, tra premi non corrisposti e pagamenti rinviati. Non solo. Gli inquirenti vogliono approfondire anche la questione dei conti correnti di Lande e company presso banche estere. Dove il pm Luca Tescaroli ha sequestrato sette milioni di euro, tesoretto di Roberto Torregiani, uno degli imputati.
Nell’estate del 2009, mesi prima che i magistrati romani venissero a conoscenza della truffa a base di prodotti finanziari e titoli miracolosamente redditizi, un investitore anonimo (e pentito) invia un esposto alla Consob: «Mi ero avvicinato alla Eim (una delle società  di Lande, ndr) tramite amici che me ne avevano parlato». Dopo la premessa, l’investitore racconta il suo disagio: «Sia perché, razionalmente, non capivo come potessero produrre interessi tanto elevati, sia perché gli estratti conto erano sporadici e sicuramente poco trasparenti, sia perché alla mia prima richiesta di ritiro parziale dei fondi ho dovuto aspettare a lungo». Nella lettera figurano già  i dubbi dei clienti del «Madoff dei Parioli» ma, in più, l’anonimo aggiunge un elemento che avrebbe dovuto preoccupare gli ispettori Consob: «Lande risulta titolare di una complessa rete di società » che da anni «produce risultati brillanti soprattutto nella parte oscura estera e di cui non si sa nulla».
Questo dei conti esteri di Lande è uno dei passaggi a cui la Procura risulta più interessata (sono in corso rogatorie in vari paesi), anche perché la Commissione di vigilanza non avrebbe mai autorizzato accertamenti sul rapporto tra Lande e le banche («Le direttive europee e gli accordi internazionali» non lo avrebbero consentito, è stata la risposta della Consob alla Finanza). E se la richiesta di quest’ultima di costituirsi parte civile nel processo Lande è appena stata accolta, il Tribunale si pronuncerà  lunedì su un’altra istanza (formulata da ex clienti di Lande): riguarda la responsabilità  civile della stessa Commissione, che, in questo caso, dovrebbe partecipare ai risarcimenti.

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