Francia, il Ps sceglie l’anti-Sarkò

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A sinistra, le ultime ore della campagna sono state dure. Contrariamente a quello che era successo al primo turno, i toni sono diventati feroci, lo scontro acerbo. Al punto che Martine Aubry è stata accusata di aver fornito alla destra argomenti che questa potrà  poi usare contro Hollande. Hollande, «candidato del sistema», rappresentante della «sinistra molle», per la quale «forse è sì, forse è no».
Da Hollande sono arrivate bordate in risposta, la più pesante delle quali è stata di attribuire a Aubry «la marca Le Pen» (il «sistema» è preso di mira dal Fronte nazionale). L’Alta autorità  che presiede alle primarie ha avvertito: «ogni stigmatizzazione dell’uno e dell’altro significa ferire una parte dell’elettorato delle primarie». Aubry, all’ultimo momento, ha fatto marcia indietro e affermato che da lunedì «farà  la festa» con Hollande, se dovesse essere lui a vincere. Sulla carta, difatti, Hollande sembra avere la vittoria in tasca: è arrivato in testa al primo turno, con circa 9 punti di scarto, e tutti gli altri quattro candidati si sono schierati al suo fianco.
I Verdi schierati
Oltre al radicale Baylet, Manuel Valls e Ségolène Royal, per dare più forza al vincitore hanno invitato i loro elettori a scegliere Hollande, mentre Arnaud Montebourg si è limitato a dichiarare che, personalmente, voterà  per il candidato arrivato in testa al primo turno. Ma le cose non sono così semplici.
Dai dibattiti è risultato che tra i due candidati non ci sono grandi differenze: entrambi pensano che i conti pubblici vadano risanati, entrambi avevano votato «sì» al referendum sul Trattato costituzionale europeo, tutti e due promettono riforma fiscale e investimenti nella scuola. Ma Aubry si è posizionata più a sinistra nell’ultima settimana, sull’uscita dal nucleare per esempio (i Verdi affermano che i loro elettori che partecipano alle primarie «aperte» del Ps voteranno Aubry).
Ha fatto valere la propria esperienza governativa (aveva risanato i conti della Sécurité sociale), mentre Hollande si presenta come un conciliatore, in grado di attirare anche i voti del centro.
La destra ha avuto una crisi di nervi a causa delle primarie del Ps, che, ai suoi occhi, hanno avuto troppo successo (più di 2,5 milioni di votanti al primo turno), hanno dato un’immagine nuova del Ps e, soprattutto, hanno occupato i media per troppo tempo, oscurando del tutto il partito del presidente e anche i viaggi all’estero di Sarkozy (per non parlare del figlio di Carla Bruni, della cui nascita imminente per fortuna non si è più parlato per quindici giorni).


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