L’Europa salverà le banche bilanci ai raggi X, aiuti a giugno
ROMA – Cinque fronti per «assicurare la stabilità della zona Euro»: consolidamento dei conti, su cui «alcuni Paesi dovranno convincere entro mercoledì», il secondo piano per salvare la Grecia «che si sta definendo e rafforzando», il fondo salva-Stati (ci sono «due opzioni sul tavolo»), le banche da ricapitalizzare, la governance e una più ampia integrazione dell’area euro per arrivare ad una convergenza dei bilanci. «Faremo il necessario», annunciano ieri notte i presidenti della Ue e della Commissione europea van Rompuy e Barroso, al termine di un Consiglio europeo fiume (sei ore) e di un altrettanto lungo Eurogruppo.
Stamane alla riapertura delle Borse, i mercati valuteranno l’esito più importante dell’impegnativo fine settimana di vertici per salvare l’euro: la «larga intesa» sulle ricapitalizzazioni bancarie, certificata ieri da Merkel e Sarkozy. Sul punto, i leader di Germania e Francia hanno confermato l’arrivo di un «pacchetto più ampio» mercoledì prossimo, quando l’Ecofin (i ministri economici dell’area euro), un altro Consiglio europeo dei 27 Paesi Ue (chiesto soprattutto dall’inglese Cameron e dalla Polonia) e infine l’Eurogruppo – riconvocati in via eccezionale – dovranno definire il pacchetto definitivo per soccorrere l’euro: la partecipazione dei privati al salvataggio della Grecia, il rafforzamento del fondo salva-Stati (Efsf) e, appunto, la nuova capitalizzazione delle banche europee.
Secondo indiscrezioni, il requisito che Bruxelles potrebbe richiedere agli istituti di credito per mettersi al riparo dalle perdite di valore (haircut) dei titoli greci che hanno in pancia è quello di raggiungere, forse entro giugno del 2012, il 9% di Core tier 1, ovvero del rapporto tra patrimonio e prestiti, attraverso aumenti di capitali. Un sacrificio notevole, specie per le piccole realtà , che vale 108 miliardi di euro. A tanto ammonta la “sete” delle banche europee più esposte, che sarà vagliata da un ulteriore “stress test”. Per quelle non in grado di raccogliere in “proprio” le risorse (cioè sul mercato), subentrerebbero gli Stati. E, in ultima istanza, il Fondo salva-Stati, per ora poco capiente (440 miliardi) e sul cui utilizzo la riserva sarà sciolta solo mercoledì.
«L’accordo ci sarà , siamo fiduciosi. E sarà un piano ambizioso», ha commentato Herman Van Rompuy, il 63enne presidente belga del Consiglio europeo, da ieri e fino al prossimo maggio anche Mister Euro, cioè presidente del “vertice Euro” (capi di Stato e di governo dell’area euro). Alla scadenza del mandato di Rompuy (1° giugno 2012), saranno gli stessi leader dei 17 Paesi a eleggere il nuovo Mr. Euro. La carica durerà due anni e mezzo. Tra le altre misure uscite dal Consiglio Ue di ieri la stretta sulla finanza speculativa, la necessità di una Tobin tax. E un monito a «intensificare gli sforzi» per risanare i bilanci, ridurre il debito, accelerare le riforme strutturali.
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