Passi avanti alla riunione del G20 a Parigi. Mercati trascinati anche dai dati americani

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PARIGI – Gli Usa dicono no a un aumento delle risorse del Fmi per fronteggiare la crisi e per la prima volta riconoscono che l’Europa «si sta chiaramente muovendo» per risolvere gli sconquassi del debito sovrano. Al G20 di Parigi, mentre si profila un braccio di ferro tra il ministro americano Tim Geithner e i suoi colleghi dei paesi emergenti sul ruolo dell’istituzione di Washington, si rafforza l’asse franco-tedesco per salvare Eurolandia, nonostante le proteste italiane: «Abbiamo una posizione comune per proteggere l’euro e garantire la stabilità », si legge in una nota congiunta. Anche per questo le Borse brindano, con Milano che guadagna il 2,49%. Il tutto mentre Fitch taglia il rating della Ubs, mettendo sotto osservazione 7 grandi banche europee e americane.
Il Fmi, di cui gli Usa sono gli «azionisti» principali, dispone di «sostanziali risorse» non impegnate che potrebbero essere usate anche per aiutare l’Europa a gestire la crisi del debito, dichiara il ministro Usa arrivando a Place du Trocadero, per la cena del G20, a bordo di un grosso Suv. «Gli americani possono stare tranquilli: non perderanno un penny» dei denari già  stanziati. E del suo stesso avviso è anche il ministro tedesco Wolfgang Schauble: «I mezzi del Fondo sono sufficienti». E soprattutto: «Gli europei devono accollarsi da soli il grosso del loro compito». Ma Geithner tiene anche a dire che l’Europa sta «discutendo di un pacchetto di misure molto completo». «È il genere di cose che è necessario fare», aggiunge. E il pacchetto in questione – un mix di misure per ricapitalizzare le banche, sostenere la Grecia, rafforzare il fondo salva-stati e la governance dell’Eurozona – finisce al centro di un nuovo incontro bilaterale tra lo stesso Schauble e il collega francese Francois Baroin, davanti al presidente Sarkozy. «Francia e Germania lavorano insieme per una soluzione duratura della crisi», assicurano. Geithner benedice questo «direttorio», assai contestato nei giorni scorsi dal ministro Frattini, così come già  aveva fatto il presidente Obama telefonando direttamente alla signora Merkel. Il Cancelliere tra l’altro approfitta di questo appuntamento per ribadire il suo sì a una tassa sulle transazioni finanziarie.
Proprio la speranza di queste prossime misure, insieme ai dati sulle vendite al dettaglio americane e sulla fiducia dei consumatori Usa, spinge le Borse al rialzo. Almeno per un giorno, la corsa agli acquisti ha la meglio. Gli operatori paiono non dare troppo peso al declassamento spagnolo deciso da S&p, oltre che alle decisioni di Fitch che taglia il rating di Ubs e mette sotto osservazione banche del calibro di Barclays, Bnp Paribas, Credit Suisse, Deutsche bank, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Société Générale. Tutta l’Europa è in rialzo, da Parigi a Francoforte, da Londra a Zurigo e Milano è maglia rosa.
La posizione dura degli Usa sulle risorse del Fondo, pur se appoggiata dalla Germania, fa a pugni con l’atteggiamento dei Brics. Per loro parla il ministro delle Finanze del Sudafrica, Pravin Gordhan, che definisce «inadeguate» le risorse del Fmi e quelle del fondo salva-stati Ue, nel caso in cui il contagio della crisi greca prendesse piede. Il sudafricano ricorda anche che i paesi del suo raggruppamento (oltre a Pretoria, anche Brasile, Russia, Cina e India) hanno già  detto di essere disponibili ad aiutare le istituzioni internazionali, «se chiamati a farlo».
Al G20 partecipano per l’Italia il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Quest’ultimo è giunto in Francia solo a tarda sera, dopo il voto di fiducia alla Camera e dopo il consiglio dei ministri.


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