“Il governo non tagli i fondi ai giornali”

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ROMA – Il governo riveda i «tagli lineari» previsti al fondo per l’editoria. Perché così «si mette a rischio il pluralismo dell’informazione». Ma serve al contempo anche una «bonifica» dei criteri nei contributi da assegnare. Giorgio Napolitano accoglie e fa proprio l’appello che gli rivolgono una sessantina di direttori di testate di partito, coop e giornali cattolici, tutti finiti nel mirino della stretta decisa da Palazzo Chigi. Il presidente della Repubblica dunque – che già  ha più volte fatto sentire la sua voce contro la stretta indiscriminata alle risorse per scuola, cultura e ricerca – scende in campo per condividere «la preoccupazione per i rischi di mortificazione del pluralismo dell’informazione che potrebbero derivare dagli annunciati tagli lineari al fondo per l’editoria». Napolitano spiega di aver letto «con attenzione» la lettera che gli è stata inviata, e pubblicata ieri anche sui quotidiani a rischio chiusura, e di rendersi ben conto «dell’importanza degli argomenti illustrati», e che non mancherà  «di manifestare questo mio punto di vista al governo». In calce all’appello c’è la firma di direttori di testate di partito (da Europa a Liberazione, dal Secolo d’Italia all’Unità ), di cooperative e giornali no profit (dall’Avvenire al Manifesto, dal Riformista a Rassegna sindacale), e di settimanali locali diocesani raccolti nella Fisc, che si sono rivolti a Napolitano per scongiurare il pericolo chiusura di un centinaio di testate e il licenziamento di migliaia di lavoratori del settore. Conseguenza «inesorabile», spiegano nella lettera, del taglio del fondo dell’editoria, con un attacco alla pluralità  dell’informazione tale da provocare una «vulnerazione democratica». Riconoscendo tuttavia che anche nel mondo dell’editoria serve un’operazione di bonifica per distinguere sulla base di rigorosi criteri «le testate vere da quelle inventate per lucrare».
Una posizione che il presidente Napolitano ritiene «altamente apprezzabile». Dimostra infatti, sottolinea il capo dello Stato nella risposta diffusa on line dal sito del Quirinale, «la sensibilità  per l’urgenza di un’opera di bonifica in questo settore». E la disponibilità  «a proporre ulteriori criteri per consentire da un lato risparmi e dall’altro una più rigorosa selezione nell’accesso alle risorse». E quanto più si darà  seguito concreto a questi intendimenti, «tanto più ne guadagnerà  in efficacia la sollecitazione, che faccio mia, per una riconsiderazione delle decisioni del governo».
Grande soddisfazione per l’intervento del capo dello Stato del segretario della Fnsi Franco Siddi, «l’invito al governo a riconsiderare i tagli è di eccezionale rilevanza», conferma quanto «sia prezioso il pluralismo come bene immateriale che merita il sostegno dello Stato». Parole di cui essere grati al capo dello Stato dice Roberto Rao, capogruppo udc in commissione di Vigilanza, contro «una scelta miope del governo che ora va cambiata». E la risposta positiva di Napolitano all’appello delle testate a rischio «può riaprire la speranza in una situazione drammatica», si augurano il senatore pd Vita e il portavoce di Articolo 21 Giulietti.


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