Quando i bambini scrivono i loro segreti

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Che cos’è un segreto? Secondo Maria, nove anni, è “qualcosa che dorme nell’ombelico”. Ed è forse un modo per dire che il segreto più grande è quello di essere nati. Tutti noi siamo custodi di segreti, e i piccoli ne hanno uno più grande di tutti: loro stessi. Che li porta a scoprire e inventare il mondo. Quello di Maria è uno dei tanti pensieri scritti su centinaia di foglietti.
Sui foglietti i bambini hanno rivelato (di nascosto, certo) il loro segreto. Sono stati raccolti nelle scuole, in preparazione del festival Tuttestorie, che si inaugura oggi a Cagliari. Una quattro giorni di incontri con gli autori, laboratori, giochi e mostre nel segno della segretezza.
Basta leggere qualcuna di queste piccole confessioni per ritrovare ricordi perduti, e aver voglia di sedersi per terra a scoprirne altre. Così immediati. Come il sospetto di Leonardo, sette anni, quando scrive che il segreto mangia le voci. Si parla dei segreti sempre sussurrando, a volte perché sono grandissimi, come quello della mamma che per sposarsi ha usato un abito che non era suo (come racconta un anonimo); altre volte perché sono piccolissimi e vergognosissimi, come quello del bambino (o della bambina) che non sa nuotare senza braccioli.
Ci sono i Segreti di Famiglia, da sempre i più insormontabili, che ci impediscono per anni di scoprire di aver avuto un padre metallaro, e per giunta con l’orecchino… ma anche i Grandi Segreti, come quello tra i due fratelli che hanno rotto uno dei nani da giardino di mamma, e che, potete scommetterci, non lo ammetteranno mai neppure sotto tortura.
I Grandi Segreti non sono quasi mai i Segreti dei Grandi, che pure Maya, nove anni, vorrebbe origliare al telefono. Meglio lasciar perdere: sono spesso delle terribili delusioni. Alcuni segreti servono per diventare complici, come Fausto e Leo, che hanno un club segreto di cui ora, però, è stata appena informata mezza Italia; altri si usano per crescere, come fa Gabriele, che seleziona con cura quelli da raccontare ai suoi genitori, e quelli da tenere per sé.
Tutti i segreti dei bambini hanno una loro leggerezza invincibile, e vivono dell’emozione di bisbigliarli. Rimangono tali anche dopo che vengono rivelati, perché questo è, in definitiva, il loro vero segreto: non si risolvono mai. Perché si racconta una paura o si confessa un amore (“Ho un fidanzato immaginario di nome Terence”, si legge su uno dei foglietti).
Nel leggere i bigliettini dei bambini, ricordatevi però quello che una volta scrisse Nabokov, che fu un vero Maestro: “Il segreto principale è: tra ta ta tra, ta tra ta. Non devo essere troppo esplicito”.


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