Roma blindata per il corteo dei 200mila

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Nelle ultime ore alcuni messaggi in rete hanno allertato un apparato di sicurezza mastodontico che non vuole repliche del 14 dicembre 2010, l’insurrezione della generazione precaria in Piazza del Popolo.
Si stimano duecentomila persone da tutta Italia, potrebbero essere di più. Duemila saranno agenti, carabinieri e finanzieri in strada, divisi per zone di controllo e coordinati dal centro di gestione della sicurezza. Bonifiche preventive sono state realizzate su itinerari «sicuri e probabili». Molti vigili urbani sono stati spostati dal traffico alla sicurezza, quattro fermate metrò sono state bloccate. Nella capitale sono già  arrivati i primi dei 750 pullman attesi da oltre 50 province, qualcuno si è spostato in treno e in auto con levatacce all’alba. Al “Coordinamento 15 ottobre” hanno offerto la loro adesione 160 associazioni. Ci sarà  la Val di Susa con i suoi No Tav, in arrivo venti pullman da Firenze, cinque da Reggio Emilia, diversi da Venezia (partenza dal centro sociale Rivolta). Poi Trento e Treviso, gli universitari di Urbino, duecento modenesi, gli studenti viola di Napoli e gli antagonisti di Radio Aut di Palermo. C’è il Partito marxista leninista italiano e un’ampia rosa di anarchici. Molti i pensionati.
Dai luoghi di partenza – il centro sociale Askatasuna di Torino, il Pedro di Padova, per esempio – le questure locali hanno segnalato «duemila estremisti» in movimento, i dirigenti della questura romana hanno mandato a memoria la lista dei Csoa a rischio. Gli organizzatori sono consapevoli della necessità  di una festa romana che s’inserisca in una protesta mondiale ripresa dai network di cinque continenti, ma non hanno previsto cordoni di autoprotezione. Il percorso è stato imposto dalla questura per evitare transiti vicino ai palazzi del potere: non saranno tollerati sfondamenti. La fiducia presa per i capelli dal governo Berlusconi, ieri, ha innervosito il clima (uova a Montecitorio, urla contro i Radicali). L’assedio mattutino alla sede milanese della Fininvest e l’assalto alla Goldman Sachs hanno mostrato la faccia a rischio del movimento.
Oggi gli studenti anticipano di due ore il loro corteo partendo a mezzogiorno dall’Università  La Sapienza. E in serata sei Tir con l’amplificazione consentiranno un’oceanica assemblea pubblica in piazza San Giovanni. Apre il corteo il Forum dell’acqua, seguito da quelli dell’Aquila, quindi l’Arci, i palestinesi, il gruppo precario, i Cobas. Gli studenti saranno in mezzo, i partiti in fondo. L’Idv ha già  chiesto ai suoi di non portare bandiere. Si vedranno in strada Di Pietro, Vendola, De Magistris, il pd Civati. Ci sarà , «umile e intenso», Fausto Bertinotti. Si rivedranno i no global Agnoletto, Casarini, Don Vitaliano. Roma oggi è il centro del “Rise up” italiano, nel resto del paese dibattiti e sit-in «contro la finanza globale e gli agitatori di Borsa».


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