Uva non morì per i farmaci i periti: riesumate il corpo

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MILANO – Non furono i farmaci somministrati in pronto soccorso a uccidere Giuseppe Uva, morto in ospedale dopo due ore di permanenza nella caserma dei carabinieri di Varese, il 14 giugno del 2008. Secondo la perizia ordinata dal tribunale e presentata ieri nel processo all’unico imputato per omicidio colposo, lo psichiatra Carlo Fraticelli, Uva sarebbe morto per aritmia cardiaca, ma le concentrazioni di medicinale sarebbero «inidonee a causare il decesso per depressione del sistema nervoso centrale» ed è necessario riesumare il cadavere per capire l’origine dei traumi sul suo corpo. Per i tre periti (Santo Davide Ferrara, Gaetano Thiene, Angelo Demoni) ci sono «tracce di sangue sui pantaloni». Un’analisi che rimette in discussione l’impianto accusatorio della procura che aveva escluso violenze in caserme, denunciate dall’amico di Uva, Alberto Biggiogero, unico testimone mai interrogato dal pm, che racconta di «un via vai di carabinieri e poliziotti, mentre udivo le urla di Giuseppe che echeggiavano per tutta la caserma assieme a colpi dal rumore sordo». È lui a chiamare il 118. «Lo stanno massacrando» dice all’operatore dall’interno della caserma.
Per capire cosa ha provocato l’aritmia cardiaca «con particolare riferimento al ruolo di eventuali traumi – scrivono i periti – si impone l’esecuzione dell’esame necroscopico del cadavere esumato e di ogni ulteriore accertamento diagnostico, comprensivo di tac». «Il riferimento al sangue sui pantaloni conferma pienamente i nostri sospetti: in caserma è successo qualcosa di terribile» commenta il legale della famiglia di Uva, Fabio Anselmo, lo stesso che ha assistito le famiglie di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi. «L’ambulanza viene mandata via dai carabinieri – dice il legale – se Uva stava già  male perché non si fa entrare a soccorrerlo?». Ma i parenti chiedono risposte anche ad altre incongruenze di quella notte: perché in caserma affluiscono carabinieri e poliziotti? Come si spiega il sangue sui vestiti e le macchie rosse tra pube e regione anale? Perché l’autopsia non ha previsto esami radiologici che evidenzino fratture?


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