Brindisi, strage di immigrati barca a vela contro gli scogli
BRINDISI – Mancavano solo pochi metri alla riva. Era quasi fatta. La terra promessa era davanti agli occhi. È bastata una forte raffica di vento però a rovinare il sogno europeo. Così il barcone carico di migranti si è infranto contro gli scogli. Erano le sette del pomeriggio ieri quando è scattato l’allarme. Un’imbarcazione a vela di soli dodici metri con a bordo 67 persone si è ribaltata nel mare di Carovigno a un passo dalla spiaggia di Mezzaluna a Torre Santa Sabina, una delle più belle località marine della costa brindisina. È qui che i migranti hanno trovato la morte. Sbattuti nel mare in tempesta. Due per ora i cadaveri recuperati sugli scogli: un terzo è stato avvistato ma la corrente l’ha portato via. Un bilancio che rischia di salire nelle prossime ore: «Temiamo una decina di morti» dice l’assessore regionale alla Protezione civile. Nella tarda serata di ieri erano trenta le persone arrivate a terra, identificate dalle forze di polizia. Alcuni a bordo della barca sono riusciti a fuggire, altri potrebbero essere ancora in mare tanto che fino a tarda notte i mezzi della Capitaneria, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco hanno continuato a cercare nonostante le condizioni proibitive.
Secondo una prima ricostruzione, la piccola imbarcazione era partita cinque giorni fa dalla Turchia. Era riuscita ad attraversare indenne tutto il Mediterraneo. Aveva fatto anche tappa in Grecia per imbarcare altri migranti. Erano tutti diretti nel barese: dal capoluogo pugliese avrebbero poi raggiunto la Francia o la Germania. Un viaggio organizzato in ogni dettaglio che era costato molto caro. I migranti infatti avevano pagato una cifra di tremila euro per compiere la traversata in barca a vela che li avrebbe condotti alla porta dell’Europa. I profughi sono tutti maschi. Arrivano dall’Iraq, Pakistan, Bangladesh e Afghanistam. si erano stretti così sul barcone e avevano navigato per cinque giorni nel mare in burrasca. Ieri pomeriggio la folata di vento e il naufragio.
I soccorsi sono stati immediati ma per tre di loro, di nazionalità pakistana, non c’è stato niente da fare. Due invece sono stati salvati e portati d’urgenza all’ospedale di Ostuni, a pochi chilometri da Brindisi, per fratture sul corpo. Sulla spiaggia è stato allestito un pronto soccorso improvvisato con i sanitari degli ospedali di Brindisi, Ostuni e Fasano. Per agevolare i soccorsi l’area dell’incidente è stata illuminata dall’alto da un elicottero dei vigili del fuoco. In mare hanno lavorato per ore militari della capitaneria di porto di Brindisi mentre a terra sono stati impegnati i vigili del fuoco di Brindisi e Ostuni, carabinieri, polizia e agenti della polizia municipale di Carovigno. I feriti e gli illesi, una trentina, sono stati condotti nella struttura ecclesiastica “La nostra famiglia” di Carovigno, che si occupa di riabilitazione dei bambini: sono tutti giovani e di sesso maschile.
Sulla vicenda sta indagando la procura di Brindisi. Il procuratore Marco Di Napoli ha aperto il fascicolo per naufragio colposo. Oggi le prime analisi medico-legali.
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