Corsa a tre (per ora): Cain, Romney, Gingrich

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NEW YORK.  Sorprese nei sondaggi ma per conoscere l’avversario di Obama nel 2012 bisognerà  aspettare le primarie di gennaio NEW YORK
Le primarie repubblicane in vista delle elezioni presidenziali del 2012 continuano a riservare colpi di scena. Se l’ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, grande favorito, non è mai decollato e le sorprese iniziali, Michelle Bachmann e Rick Perry, si sono presto appassite, la nomination è diventata ora una corsa a tre fra Herman Cain, Romney e il vecchio residuato Newt Gingrich, resuscitato dopo gli ultimi dibattiti tv: secondo un sondaggio Cbs News, l’ex presidente della Camera durante la presidenza Clinton è in continuo aumento di consensi e ora figura a un inaspettato secondo posto. In testa c’è ancora Cain, il preferito del 18% degli elettori repubblicani, nonostante su di lui si sia abbattuto uno scandalo sessuale di fine anni ’90 che potrebbe costargli caro. L’ex amministratore delegato di Godfather’s Pizza, accusato di molestie sessuali da 4 ex dipendenti, ha perso punti, specialmente fra le donne, il cui sostegno è sceso dal 28% di fine ottobre al 15%. Anche i sostenitori dei Tea Party, scesi dal 32% al 19%, hanno abbandonato il businessman. Sei repubblicani su dieci hanno comunque dichiarato che il loro voto non sarà  influenzato dalle accuse rivolte a Cain. Mentre Romney annaspa, Newt Gingrich ha fatto registrare un grande balzo in avanti, raggiungendolo sul secondo gradino del podio dopo aver guadagnato un solido 8% in poco meno di un mese. Gli altri sembrano ormai tagliati fuori. Acclamato in agosto, il governatore del Texas Rick Perry, dopo l’amnesia del dibattito in Michigan in cui non riusciva ricordare il nome di uno dei 3 ministeri che intendeva tagliare, è crollato all’8%. Ron Paul ha l’appoggio del 5% degli elettori repubblicani, Michelle Bachmann, sempre più in giù, si è fermata al 4%, mentre Jon Huntsman, ex ambasciatore a Pechino ed ex governatore dello Utah è fermo a un misero 1%. Da quando Cain è entrato nella contesa, lo scorso 21 maggio, sei diversi candidati si sono alternati al secondo posto nei sondaggi. Quello che ci è stato più tempo è il grande favorito Mitt Romney, per 63 giorni in seconda posizione. L’ex governatore del Massachusetts ha anche passato più giorni di tutti al primo posto, 112, senza mai raggiungere però i picchi di popolarità  toccati da Cain o Rick Perry. Ora dovranno tutti fare i conti con Gingrich. Per capire chi si giocherà  davvero la nomination bisognerà  però aspettare gennaio, quando il voto degli early states aiuterà  a decifrare l’intreccio.


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