La trasparenza va al potere

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Per l’incontro segretissimo tra la destra che sostiene il governo, il centro che sostiene il governo e la sinistra che sostiene il governo, Alfano aveva avuto un’idea geniale: travestirsi da Alfano per non farsi riconoscere da nessuno. Più fantasioso Pierferdinando Casini, che ha optato per una lunga parrucca e occhialini rotondi, dando così l’impressione di essere il primo John Lennon alla guida dell’Udc. Bersani, come sempre indeciso, ha finito per mischiare le carte: lupetto dei boy scout dalla vita in giù e guardia svizzera dalla vita in su, travestimento azzeccato, che secondo alcuni simboleggia le varie anime del Pd. Resisi in questo modo irriconoscibili, i tre leader dei partiti di maggioranza hanno attraversato a lunghi passi il sotterraneo che porta da Palazzo Madama a Palazzo Giustiniani, quello che già  Fanfani e Andreotti avevano percorso per secoli, senza nemmeno travestirsi. Il primo punto all’ordine del giorno era: trasparenza nei confronti dell’opinione pubblica, con modalità  da discutere nel prossimo vertice segreto, che i tre segretari raggiungeranno in risciò vestiti da Teletubbies. Gli altri contenuti del vertice segreto non sono stati rivelati. Niente note congiunte. Solo una lieve contrarietà  di Di Pietro per non essere stato invitato nel suo bel costume da contadino molisano, mentre Fini, che ci teneva ad essere presente con le pinne e le bombole, ha ostentato indifferenza. Alla fine della riunione segretissima, i tre segretari hanno lasciato separatamente la sede del vertice senza incidenti, a parte un piccolo capannello di fan che chiedeva a Casini notizie di Yoko Ono. I commentatori politici sono rimasti così a bocca asciutta, senza dichiarazioni da segnare sui loro taccuini. Si sono precipitati in redazione a scrivere il pezzo che va per la maggiore: «Come faranno gli autori satirici ora che non c’è più Berlusconi?». Già , come faranno?


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