L’Europa: bene le scelte sui conti italiani
BRUXELLES — L’Eurogruppo ha «accolto con favore» le rassicurazioni del responsabile dell’Economia Giulio Tremonti sul risanamento dei conti pubblici italiani, ma ha anche potenziato la vigilanza sull’Italia, coinvolgendo la Banca centrale europea (Bce) in aggiunta alla Commissione e al monitoraggio “separato” del Fondo monetario (Fmi). Il presidente dell’Eurogruppo, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, ha sottolineato l’apprezzamento per le misure promesse su «pensioni, liberalizzazioni e mercato del lavoro» e per «la disponibilità ad adottarne altre se necessario». Nella riunione a Bruxelles, a cui ha partecipato per la prima volta Mario Draghi come presidente della Bce, ora coinvolto direttamente nel monitoraggio sull’Italia, resta così valida la lettera di impegni presentata dal premier Silvio Berlusconi al summit del 26 ottobre scorso.
Tremonti ha fornito all’Eurogruppo anche informazioni sulla situazione politica in Italia. Ma Juncker ha precisato che da Bruxelles non auspicano «unità nazionale», come è stata sollecitata per la Grecia e precedentemente per Portogallo e Irlanda, perché l’Italia «non è sotto programma» di aiuti comunitari. «È essenziale che l’Italia rispetti gli impegni di bilancio e intensifichi le riforme», ha commentato il commissario per gli Affari economici, il finlandese Olli Rehn, che da ex calciatore ha invitato il governo di Roma ad attuare la tattica del «catenaccio» per difendere i conti pubblici, e di giocare all’attacco per varare «decisioni coraggiose in grado di favorire la crescita e la creazione di posti di lavoro».
Il caso Italia è stato al centro dell’Eurogruppo insieme al salvataggio della Grecia. Ma un po’ tutti, dalla Commissione fino al ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble, hanno specificato le forti differenze tra la situazione «catastrofica» di Atene e quella italiana. «I numeri reali dell’Italia non giustificano il nervosismo dei mercati — ha commentato Schaeuble —. L’Italia ha annunciato delle misure che, se saranno attuate, sono appropriate per far tornare la fiducia sui mercati».
Rehn ha confermato di aver inviato a Roma «un questionario» e che si aspetta risposte «entro la settimana». La missione della Commissione Ue per verificare l’andamento della finanza pubblica e dell’economia italiana partirà già oggi o domani, indipendentemente dall’evoluzione della politica interna. La caduta dei governi che hanno attuato le misure anticrisi di Bruxelles (in Irlanda, Portogallo, Spagna e ora in Grecia) costituisce comunque un’emblematica indicazione non trascurata dai partiti politici dell’Eurozona.
Juncker ha dichiarato che Draghi non si è espresso sulla crisi dei titoli di Stato italiani, che la Bce sta acquistando per frenare l’ascesa dei tassi provocata dall’attacco della speculazione. Ha poi aggiunto che la complessa definizione tecnica dell’aumento dell’importo e delle maggiori funzioni del fondo salva Stati richiede più tempo. Anche perché aumentano le preoccupazioni per gli effetti sul sistema bancario della crisi del debito sovrano. La Bei potrebbe contribuire con interventi per 74 miliardi in due anni.
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