Piazza Affari maglia nera del G20 Merkel: 10 anni per uscire dalla crisi
BERLINO – Piazza Affari ha la maglia nera tra le Borse dei Paesi del G20 per andamento della rendita di capitale da gennaio a oggi: andiamo persino peggio della Russia. Mentre al primo posto è la Borsa di Giacarta, capitale della dinamica Indonesia. L’amara notizia viene proprio mentre Angela Merkel ammonisce nel suo messaggio del sabato online alla nazione che ci vorranno almeno dieci anni per superare la crisi finanziaria internazionale. La tabella che pubblichiamo a fianco, uscita sul quotidiano liberalconservatore Die Welt in base a un suo studio, fotografa la situazione di sconvolgimento sempre più veloce dei rapporti di forza tra le economie internazionali. All’Indonesia primo della classe – l’unico paese dove la Borsa in raffronto a gennaio abbia avuto uno sviluppo positivo della capitalizzazione totale – segue il Sudafrica, dove lo sviluppo è almeno neutro. In tutti gli altri paesi membri del G20 le Borse hanno incassato perdite, sempre facendo il calcolo complessivo dall’inizio dell’anno in corso a oggi. Negli Usa, terzi in graduatoria di qualità ma tallonati da Arabia saudita, Messico e Canada. Tra i Paesi europei il meglio piazzato è il Regno Unito, seguito a ruota da Corea Australia e Turchia. La Germania va meno bene dell’India, subito sotto di lei ma sopra il Giappone sono Cina e Brasile. E poi appunto viene l’Italia come fanalino di coda: l’indice Ftse Mib lamenta su base annuale una perdita del 25,3 per cento, superiore persino al 20,6 per cento in negativo di Rts, l’indice della Borsa russa. L’Italia è ultima anche nella performance degli ultimi tre anni. Il mondo nuovo assume connotati sempre più chiari: Paesi che ci ostiniamo a definire “in via di sviluppo” sono potenze industriali sempre più dinamiche (spesso capaci anche di produzioni di alta eccellenza tecnologica), e il primato delle loro Borse sta innescando una reazione a catena nella lunga marcia degli operatori, i quali preferiscono i nuovi Grandi ai perdenti europei.
Related Articles
Lavoro, mille morti in 11 mesi: la strage che nessuno vede né impedisce
Inail: crescono i feriti, le vittime sono di più tra i non garantiti L’inutilità dei provvedimenti presi negli ultimi due anni. L’aumento colpisce più le donne (+1%), i lavoratori extracomunitari (+4,8%), e i lavoratori tra 60 e ben 74 anni (+5,2%)
E Bonanni apre sull’articolo 8: «Modifica o via»
IL 6 LO SCIOPERO CGIL
Mentre la Cgil si prepara allo sciopero del 6 – già anticipato dalle «notti bianche» della Fiom il 5 sera – dal fronte della Cisl viene un’inedita apertura sull’ormai famigerato articolo 8 della manovra, quello che cancella di fatto l’articolo 18, che permette alla contrattazione aziendale di derogare tutte le leggi e i contratti, e che rende retroattivo l’accordo del 28 giugno (la norma «pro-Fiat» che estende erga omnes i contratti di Pomigliano e Mirafiori).
Sentenza pensioni, il governo a caccia di fondi
Addio tesoretto, via XX Settembre vuole le coperture per garantire i rimborsi senza nuovo deficit Tra le ipotesi rispunta un contributo di solidarietà sugli assegni più ricchi. L’Inps prende tempo