Sbilanciamoci: contro la crisi misure sbagliate, domani il “Libro nero del welfare”

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La legge di stabilità  – spiega Marcon – aumenta i soldi alle scuole private (+242 milioni) e alle università  private (+20 milioni), taglia più di 1000 posti di lavoro (bidelli, segretari/e) nella scuola e dà  solo pochi milioni per il diritto allo studio, toglie 1 miliardo agli ospedali (da ristrutturare e bisognosi di manutenzione), dà  altri soldi all’autotrasporto privato e toglie risorse (-60 milioni) alla polizia e alle forze di sicurezza. Però – grazie ai maggiori incassi derivanti dall’asta per le frequenze 4G – rimpingua le casse del ministero della Difesa e porta a 700 milioni gli stanziamenti per le missioni militari all’estero. E non poteva mancare una gabella per chi cerca un lavoro: sarà  introdotta una tassa (15 euro) per chi partecipa ai concorsi pubblici.

“Si tratta – ha continuato Marcon – di scelte profondamente sbagliate e inique: si tolgono soldi al welfare e ai cittadini e si danno soldi ai militari e alle scuole private, mentre le scuole pubbliche sono senza risorse e tanti studenti bisognosi e meritevoli non possono avere accesso all’università , perché non ci sono i fondi per le borse di studio”. La campagna Sbilanciamoci! ribadisce le sue proposte (tassa patrimoniale e sulle rendite, riduzione delle spese militari, cancellazione delle grandi opere per finanziare il rilancio dell’economia, salvaguardare i redditi e difendere il welfare) che daranno vita ad una vera e propria “Controfinanziaria” che sarà  presentata il prossimo 22 novembre a Roma.

Intanto domani, giovedì 3 novembre, Sbilanciamoci! e la campagna “I diritti alzano la voce” presenteranno a Roma il “Libro nero sul welfare italiano” che spiega come il governo italiano – con le manovre economico-finanziarie e la legge delega fiscale e assistenziale – sta distruggendo le politiche sociali e azzerando la spesa per i diritti. “Il Paese è sull’orlo del precipizio – spiegano i promotori – paralizzato da una crisi politica e di credibilità  che non ha quasi uguali nella nostra storia. Le ricette che vengono avanzate per favorirne la ripresa continuano a essere quelle ormai screditate di un liberismo che considera i diritti sociali e il welfare come meri ostacoli alla crescita, solo un costo non più sostenibile”

Riguardo all’azione dell’esecutivo, le due campagne affermano che “il Governo Berlusconi ha perseguito in questi anni un progetto di svuotamento della riforma del sistema di intervento sociale sancita dalla legge 328/2000 e ha ridotto progressivamente gli investimenti nel sociale, fino quasi ad azzerarli. La legge delega fiscale e assistenziale, in discussione ora alla Camera dei Deputati, darebbe il colpo di grazia alle politiche sociali del nostro paese. Una riforma del welfare è certo indispensabile, ma per accrescerne la capacità  di tutela dei diritti e di risposta dinanzi ai nuovi rischi sociali e alle nuove forme di vulnerabilità ”.

Sbilanciamoci! invita inoltre a scaricare il volantino “Contro la crisi, per la giustizia” con le proposte della campagna da inviare al Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. “I tagli agli enti locali e alle politiche sociali e la riduzione dei diritti dei lavoratori si accompagnano alla salvaguardia dei privilegi delle rendite, dei grandi patrimoni, delle classi più alte di reddito, dei mercati finanziari, degli evasori fiscali” – sottolinea Sbilanciamoci!

La campagna evidenzia però che è possibile affrontare la crisi in in modo completamente diverso: tassando le ricchezze e i patrimoni, riducendo le spese militari e rinunciando all’acquisto de 131 cacciabombardieri F35, cancellando le grandi opere per finanziare le misure di protezione sociale e del lavoro, di rilancio dell’economia e dei redditi, di salvaguardia dell’ambiente, di tutela dei servizi sociali, della sanità , della scuola e dell’università .

“I costi della crisi devono essere pagati da chi, in questi trent’anni, è stato arricchito dal neoliberismo – profitti, rendite, capitali, mercati – per finanziare un welfare dei diritti, un sistema formativo e dell’istruzione di qualità , uno sviluppo sostenibile fondato sulla riconversione ecologica dell’economia, i diritti del lavoro, la lotta al precariato” – conclude la nota. [GB]


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